Sistri: verso l'esenzione per le imprese fino a 10 dipendenti

Sistri: verso l'esenzione per le imprese fino a 10 dipendenti

Il ministro dell'Ambiente Galletti: è in via di perfezionamento un decreto che assoggetta al Sistri solo imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti con più di 10 dipendenti nei settori dell'industria, artigianato, commercio e servizi". Rete Imprese Italia: "Decreto ok, ma il Sistri va superato".

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4 marzo 2014

 

"E' in via di perfezionamento un decreto che assoggetta al Sistri solo imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti con piu' di 10 dipendenti nei settori dell'industria, artigianato, commercio e servizi". Lo annuncia il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti in una nota. "Il decreto inoltre contiene altre semplificazioni finalizzate a venire incontro alle esigenze dei produttori al fine di assicurare un 'decollo' della fase 2 del sistema che sia meno problematica possibile. L'obiettivo del Governo - conclude Galletti - e' quello di rendere questo strumento, dalla storia travagliata, una ulteriore opportunita' per la competitivita' del paese ed un presidio per la tutela della legalita'". Alle parole di galletti ha risposto Rete Imprese Italia che si è detta "soddisfatta dell'ulteriore sospensione delle sanzioni, della proroga della tracciabilita' cartacea e in particolare della prospettiva, annunciata dal Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, di un decreto che escluda dal Sistri le imprese con meno di 10 dipendenti, che di fatto cancellerebbe l'assurda
equiparazione dei rifiuti di un parrucchiere e di un piccolo commerciante con quelli di un'industria'' ''E' la prova che si sta cominciando a comprendere l'inadeguatezza del sistema alle esigenze delle imprese e del Paese" scrive Rete Imprese non mutando tuttavia il giudizio ''profondamente negativo'' sul sistema di tracciabilita' dei rifiuti cosi' formulato: ''il Sistri e' l'emblema della follia burocratica del nostro Paese. Il sistema ha dimostrato troppe criticita', che riguardano l'interoperabilita', i malfunzionamenti tecnici e tecnologici di dispositivi e sistema, la lentezza delle procedure. Tutto cio' e' costato 250 milioni di euro a 300mila imprese italiane. Riteniamo dunque assurdo e dannoso proseguire nella sua implementazione: dobbiamo al piu' presto sostituire il Sistri con un sistema di tracciabilita' che risponda concretamente all'esigenza di una corretta gestione dei rifiuti, attraverso un modello che non gravi sulle aziende con ulteriori costi e procedure complesse ed ingestibili". "Il Sistri deve essere superato - aggiunge la nota - e' un sistema inefficiente, scarsamente trasparente ed inadeguato, che comporta pesanti rallentamenti per le imprese e, in alcuni casi, addirittura il blocco delle attivita'. Per questo chiediamo al Governo di procedere rapidamente alla sua sostituzione con un nuovo sistema di tracciabilita' dei rifiuti pericolosi che serva meglio allo scopo". "Per 'far uscire dalla palude' le imprese - conclude Rete Imprese Italia - occorre ridurre il peso della burocrazia e del fisco. Finora pero' il Governo non sembra dello stesso avviso: l'avvio del Sistri e l'incremento delle aliquote Tasi sono due interventi che vanno in direzione decisamente opposta alle esigenze del Paese. Si passi dagli annunci ai fatti e si proceda a una vera sburocratizzazione". 
 

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