Editoria, Snag: “Liberalizzare i punti vendita non è la soluzione”

Editoria, Snag: “Liberalizzare i punti vendita non è la soluzione”

Il Sindacato degli edicolanti critica la proposta del sindaco di Firenze, Dario Nardella, di allargare la platea dei venditori di quotidiani.

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23 dicembre 2021

Durante la conferenza stampa per gli auguri di natale del 21 dicembre scorso, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, si era schierato favorevole ad una maggiore liberalizzazione per la vendita dei quotidiani. “Sarebbe un grande apporto a tutta la filiera dell’informazione”, aveva spiegato il primo cittadino.

Una dichiarazione che non è stata, invece, accolta positivamente dal Sindacato nazionale autonomo giornalai. “Già oggi – ha commentato il presidente Snag, Andrea Innocenti  – il nostro settore è completamente liberalizzato. Un bar o un tabaccaio possono vendere giornali. Bisognerebbe chiedersi perché non lo fanno, o perché i bar preferiscono dare in lettura gratuita i giornali. La verità è che l’attività di vendita di giornali (soprattutto se limitata a poche copie) non è remunerativa”. Per il Sindacato l'unica soluzione per aiutare il settore è quella di accrescere la rimuneratività del servizio.

“Il Comune – ha aggiunto Innocenti – può fare molto per rafforzare la rete di vendita esistente, per diversificare le attività consentite, per ridurre canoni di occupazione o le imposte per la pubblicità nei punti vendita o ancora per favore nuove fonti di ricavi”.

Al settore servono piuttosto nuove forme innovative di distribuzione tramite i punti vendita o forme di consegne a domicilio, ma per questo servono fondi pubblici dedicati o un sostegno economico da parte degli editori.

“Non si può pensare di distribuire e mettere in vendita un quotidiano ovunque quando  dalla vendita della singola copia si ricavano pochi centesimi. Ricordiamoci che tutto il sistema della distribuzione e della  vendita si basa su una percentuale sul venduto, ciò significa che la distribuzione delle copie invendute e la tentata vendita non vengono in alcun modo retribuite dagli editori. In breve, pensare di trovare un giornale ovunque con il 18,7% lordo sul  prezzo di copertina del solo prodotto venduto è economicamente insostenibile”, ha concluso Innocenti.

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