Motori termici al bando dal 2035

Motori termici al bando dal 2035

Dai ministri dell'Energia della Ue arriva l'ok definitivo a uno dei provvedimenti principali del pacchetto “Fit for 55”. Sangalli: "Ricordarsi delle imprese". 

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28 marzo 2023

Stop dal 2035 alla vendita di auto e furgoni che emettono Co2: il via libera definitivo è arrivato il 28 marzo scorso dai ministri dell'Energia dell'Ue. Il provvedimento è passato con il voto favorevole della Germania, che ha ottenuto una deroga per i combustibili sintetici. L'Italia si è astenuta così come la Bulgaria, la Polonia ha votato contro. Il voto dei ministri segue l'approvazione da parte del Parlamento europeo dei nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni di Co2 dalle autovetture e dai veicoli commerciali leggeri di nuova produzione, in base all'accordo già raggiunto con il Consiglio Ue nel novembre scorso. Si tratta di uno dei provvedimenti del pacchetto “Fit for 55”, che ha l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica per metà secolo. Ora il Consiglio Ue dovrà approvare formalmente il testo prima della sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Ecco i punti principali del provvedimento.
EMISSIONI ZERO AL 2035 - Il testo prevede di ridurre del 100% le emissioni di auto e furgoni nuovi che emettono CO2 nel 2035. Tradotto: i veicoli leggeri con motore a combustione, alimentate a benzina e diesel, non potranno più essere immatricolati.
TARGET INTERMEDI - Entro il 2030 i costruttori dovranno ridurre del 55% le emissioni delle nuove auto immesse sul mercato e del 50% quelle dei nuovi veicoli commerciali.
MONITORAGGIO - Bruxelles presenterà entro il 2035 una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di Co2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato continentale. Ogni due anni la Commissione europea pubblicherà una relazione per evidenziare i progressi compiuti nell'ambito della mobilità a zero emissioni. Nel 2026 sarà valutata anche la possibilità di mantenere motori ibridi o che utilizzano gli ecocarburanti (e-fuels).
DEROGA MOTOR VALLEY - Via libera alla possibilità per i produttori di nicchia (meno di 10mila auto l'anno, o meno di 22mila furgoni all'anno) di continuare a vendere i loro veicoli con i tradizionali motori termici fino al termine del 2035: avranno così un anno in più di tempo per adeguarsi. Un'eccezione cara all'Italia perché tutela le case delle auto di lusso della Motor Valley, come Ferrari, Maserati e Lamborghini. Per chi invece produce meno di mille veicoli l'anno è prevista un'esenzione totale dalle nuove disposizioni Ue.
ESCLUSO L'USATO - Nel 2035 le auto alimentate in maniera tradizionale continueranno comunque a circolare: lo stop è rivolto alla vendita dei veicoli nuovi.
INCENTIVI - Il cosiddetto bonus Zlev per concedere obiettivi più bassi di riduzione delle emissioni alle case automobilistiche che producono auto a zero emissioni e ibride sarà adattato: ci sono diverse tappe a scalare dal 2025 al 2029, fino alla sua eliminazione nel 2030. 

 

Conftrasporto: “partita non chiusa, il governo tenga duro”

“Il Governo italiano mantenga forte la pressione sugli organismi europei per non penalizzare lavoratori e imprese nazionali”. Così il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, sulla decisione dell’Unione Europa che ha decretato lo stop ai motori termici dal 2035. “La soluzione portata avanti dal Governo nazionale non deve cessare, la partita è ancora tutta da giocare, anche perché non sono molto lontane le prossime elezioni europee. I cittadini sapranno giudicare e respingere le politiche vetero ambientaliste che penalizzano l'economia comunitaria rispetto a coloro che invece sono i maggiori inquinatori al mondo”, conclude il presidente di Conftrasporto.

Federauto: “le scelte europee penalizzano il settore”

"Restiamo convinti che l'arco temporale previsto metterà a rischio non solo la competitività delle imprese italiane ed europee, ma soprattutto decine migliaia di posti di lavoro in tutta Europa, a vantaggio dei competitors internazionali, principalmente cinesi, i quali hanno anche la leadership tecnologica sulle batterie che alimentano i veicoli a zero emissioni". Così il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino, per il quale "solo un approccio più graduale e pragmatico ma soprattutto meno ideologico, verso la 'rivoluzione elettrica', fondato su un mix di tecnologie neutrali consentirebbe di raggiungere l'obiettivo di decarbonizzazione dei trasporti su strada di merci e persone, in maniera sostenibile ed efficace".

"L'auspicio è che l'individuazione nel 2025 della metodologia per valutare i dati sulle emissioni di Co2 lungo l'intero ciclo di vita di autovetture e commerciali leggeri e le successive valutazioni nel 2026 possano aprire gli occhi sull'assurdità di tale decisione, lasciando la porta aperta anche ai motori ibridi e ai biocarburanti", conclude De Stefani Cosentino.

Federmotorizzazione: “bene il rinvio del voto decisivo in Europa”

“Accogliamo con soddisfazione il rinvio del voto decisivo sullo stop alle auto endotermiche nel 2035. La maggioranza prima sbandierata dalla Presidenza Ue sembra indebolirsi, la partita che appariva chiusa, ora non lo è più”. Lo ha dichiarato Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione, che parla di “importante pausa di riflessione sui banchi dell’Unione Europea che, finalmente sembra voler ascoltare le continue sollecitazioni giunte dalle associazioni di categoria, che tengono il punto su una decisione che sconvolgerebbe il sistema automotive e uno dei principali indotti produttivi del nostro Paese”.

Per la Federazione di tratta di “uno spiraglio a salvaguardia delle eccellenti tecnologie, in particolare dall’Italia e da altri Paesi europei, che si vorrebbero azzerare a beneficio dell’economia e dell’industria cinese. Finalmente si respira un vento nuovo di buon senso. Lo sviluppo tecnologico, infatti, appare vicino ad una svolta in tempi brevi sul tema di carburanti alternativi di elevata qualità ambientale”.

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