Stoppani: "ristorazione asset strategico spesso non compreso a fondo"

Stoppani: "ristorazione asset strategico spesso non compreso a fondo"

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15 novembre 2018

"Quello che stiamo vivendo è un momento particolarmente delicato per il Paese: serve un supplemento dì responsabilità da parte di tutti, occorre mettere in primo piano il bene collettivo". Così il presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani, ha inziaito la sua relazione all'Assemblea della Federazione, svoltasi a Roma nella sede nazionale di Confcommercio. Passando in rassegna le prime iniziative del Governo, Stoppani ha commentato favorevolmente il disinnesco delle clausole Iva, criticando però il progetto di legge sulle chiusure domenicali ("difficile da comprendere, serve meno assistenzialismo e più libertà di impresa con regole uguali per tutti") ed esprimendo perplessità su altri provvedimenti come il reddito di cittadinanza e la revisione della legge Fornero. Male anche il mancato ripristino dei voucher e il decreto sui rider, che "provocherà contenziosi di cui non c'era bisogno". Passando ai tempi specifici del settore, il presidente Fipe ha premesso che "l'anno in corso  è  stato particolarmente importante, a partire dalla firma del primo CCNL specifico per il nostro settore, per il quale bisogna ringraziare imprese e rappresentanza sindacale. E continuando con la proclamazione del 2018 come ‘anno del cibo italiano'". Più in generale, per Stoppani, "troppe volte il settore dei pubblici esercizi non è stato adeguatamente considerato. Male, anche perché nelle tradizioni gastronomiche si legge il dna di un popolo: il cibo è un atto individuale che racconta anche una storia collettiva, oltre che un asset strategico spesso non compreso a fondo. Si sottovaluta il ruolo della ristorazione come strumento strategico di valorizzazione della nostra offerta turistica e agroalimentare, la cucina non viene utilizzata al pieno delle sue potenzialità". Stoppani ha quindi citato "l'indebolimento delle case da gioco e degli stabilimenti balneari, a causa della irrisolta questione della direttiva Bolkestein"e denunciato "meccanismi di appalto pubblico al massimo ribasso che generano conseguenze perverse come nel caso QuiGroup!". "Sui pubblici esercizi – ha concluso il presidente della Fipe – esistono numerose competenze ministeriali che rischiano di sovrapporsi e di contraddirsi. Serve poi "un quadro di regole diverse che assicuri parità di condizioni, proponiamo a Centinaio di farsi promotore di un tavolo di concertazione su pubblici esercizi e ristorazione italiana per far sí che i nostri imprenditori possano contribuire al meglio alla crescita del Paese". 

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