Dal Governo una "stretta" ai viaggi verso l'estero

Dal Governo una "stretta" ai viaggi verso l'estero

Un'ordinanza del Ministero della Salute estende anche ad arrivi e rientri dai Paesi dell'Unione Europea l’obbligo di effettuare il tampone e sottoporsi a quarantena di cinque giorni. Patanè: "fare corridoi che funzionino".

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30 marzo 2021

Dopo le polemiche e le proteste di alcune forze politiche e categorie economiche per la norma del Dpcm 2 marzo 2021che permette viaggi all’estero verso i Paesi che consentono l’ingresso ai turisti, il Governo si muove. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha infatti firmato un'ordinanza, in vigore fino al 6 aprile prossimo, che estende anche ad arrivi e rientri da Paesi dell'Unione Europea l’obbligo di effettuare tampone in partenza, quarantena di cinque giorni e ulteriore tampone alla fine dei cinque giorni.

 

Federalberghi: "una toppa peggiore del buco"

"La toppa è peggio del buco", ha commentato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. "Noi non volevamo fare assolutamente la guerra agli italiani che andavano all'estero - ha aggiunto- né tantomeno a tour operator e agenzie di viaggi italiani di cui abbiamo la massima considerazione. Il nostro discorso è solo questo: se il tampone vale per andare all'estero deve valere anche in Italia. Federalberghi è convenzionata con più di duemila centri diagnostici per i tamponi in hotel. Se è permesso salire su un aereo col tampone, sia permesso anche in hotel".

La proposta degli albergatori

Bocca aveva già sottolineato che "gli alberghi e tutto il sistema dell'ospitalità italiana sono fermi da mesi a causa del divieto di spostarsi da una regione all'altra. Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia”.

Per superare questa “bizzarria” gli albergatori propongono di aprire i viaggi in Italia alle persone vaccinate o con tampone “effettuato non oltre le quarantotto ore precedenti il viaggio o con il risultato di un test sierologico che dimostri che si è guariti dalla malattia”.

 

Per la Fiavet “è una follia”

"Non c'è niente di peggio che prendere provvedimenti legislativi sull'onda emotiva di posizioni che non hanno veramente motivo di esistere.  Quando la politica prende decisioni seguendo la pancia della gente è veramente assurdo e incomprensibile. Con questo modo di fare combattiamo la pandemia o aiutiamo il turismo?".

È veemente la reazione della presidente di Fiavet, Ivana Jelinic, che invita a non dimenticare che “il 52% del nostro turismo è fatto di gente che viene da fuori". Secondo  la numero uno della Federazione che rappresenta gli agenti di viaggio "allora dovremmo far fare la quarantena a tutti i Paesi membri ma allora è inutile che andiamo a discutere in Europa di corridoi turistici, che andiamo a trattare di strategie europee e procedimenti condivisi con gli altri Paesi".

Per gli agenti di viaggio chi parte "non commette un torto verso l'Italia"

Fiavet aveva spiegato che i viaggi organizzati verso l'estero sono ripartiti il 27 marzo con un volo in direzione delle Canarie con a bordo circa 190 persone. Si tratta di una sperimentazione in vista dell'estate e comunque "chi decide di partire, nel rispetto di tutti i protocolli – aveva sottolineato la presidente  Jelenic – non commette un torto verso l'Italia".

I tour operator, aveva ancora evidenziato la presidente della Federazione degli agenti di viaggio e turismo, stanno inoltre lavorando a pacchetti estivi con destinazione Grecia, che ha già comunicato di voler far ripartire la stagione seguendo rigidi protocolli. Basterà effettuare un test, con esito negativo, entro le 48 ore precedenti alla partenza. “Le autorità greche – ha continuato Jelenic – si riservano la possibilità di eseguire ulteriori test a campione. In caso di positività, il governo si fa carico delle cure e, una volta guarito, il soggetto fa rientro a casa”.

Fiavet aveva infine fatto notare che i tour operator hanno avuto perdite di fatturato pari anche al 97% durante la pandemia e che in molti sono stati costretti a chiudere. "Se per gli alberghi – aveva concluso Jelenic – è stato possibile lavorare, in minima parte, durante l'estate, il nostro settore è rimasto bloccato".

 

Per il turismo organizzato l’ordinanza “è un nuovo sfregio"
 

"L'ennesimo sfregio inflitto al turismo organizzato”. Così le associazioni del turismo organizzato, tra cui Fiavet e Fto-Federazione Turismo Organizzato Confcommercio, per le quali “è davvero difficile capire come una quarantena di cinque giorni e un ulteriore tampone alla fine dei cinque giorni, possa essere una misura necessaria e utile per persone che hanno già effettuato un tampone risultato negativo 48 ore prima del rientro nel nostro Paese. Non si può non leggere questa ordinanza come una conseguenza di tutte le sterili e inutili polemiche degli ultimi giorni".

 

Sib: “così si spingono le famiglie a non prendere sul serio le restrizioni”       

C’è una contraddizione evidente fra la facoltà di andare in vacanza in Paesi che sono diretti concorrenti dell’Italia sul mercato turistico e il divieto di movimento all'interno del Paese. Questo il pensiero di Antonio Capacchione, presidente del Sib, il Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio.  Questa situazione alimenta “una pericolosa confusione nelle famiglie, indotte in questo modo a non prendere sul serio le restrizioni e i protocolli sanitari" e soprattutto “si rischia di compromettere l'offerta turistica del nostro Paese nel mercato internazionale delle vacanze, mai come ora così agguerrito e concorrenziale”.

 

Patanè: "guerra tra poveri, bisogna fare corridoi che funzionino"

A mediare tra le diverse posizioni è il presidente di Confcommercio-Confturismo, Luca Patanè. "Non serve fare la lotta tra hotel, agenzie di viaggio e tour operator. Siamo tutti nella stessa barca, che sta affondando. Siamo un unico comparto che deve urlare al governo l'emergenza pazzesca in cui siamo. E' passato più di un anno e passeranno ancora mesi prima che si riveda la luce. E non sono quei quattro soldi di ristori che ci possono salvare. Bisogna fare dei corridoi veri, che funzionino", ha detto.

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