Tagli netti di tasse da 4 miliardi, evitato un rialzo Iva e accise di 17

Tagli netti di tasse da 4 miliardi, evitato un rialzo Iva e accise di 17

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26 ottobre 2015

 

Tagli di tasse per soli 4,3 miliardi. E' questa la dimesione effettiva dell'operazione del governo contenuta nella manovra giunta ieri in Senato, dove liter comincerà domani, ottenuto ieri il via libera dal Quirinale. Il testo finale indica una manovra lorda che raccoglie e poi ricolloca risorse che salgono a 28,6 miliardi. 11 deficit aumenta di 14,5 miliardi. L'intervento maggiore e più importante è quello sulle tasse che al lordo, cioè tenendo conto anche delle entrate che aumentano, è di 23 miliardi. Tuttavia buona parte di questa riduzione di tasse è dovuta alla neutralizzazione delle clausole di salvaguardia (sostanzialmente inserite dal governo Renzi lo scorso anno) che in totale (tra Iva, accise e taglio delle detrazioni) ammontano ai conclamati 16,8 miliardi. Si scende cosi a 6,0 mi-hardi. Basta così? Non basterebbe. Perché ci sono le nuove entrate che contribuiscono a ridurre il beneficio complessivo. In tutto 5,6 miliardi: a queste vanno sottratte naturalmente nuove entrate che non sono tasse in senso stretto (come la voluntary , rivalutazioni terreni, fondi ecc. per 3,1 miliardi). Dunque si scende a 2,5 miliardi che sottratti ai 6,9 di tagli effettivi di imposte fanno esattamente 4,3 miliardi. Un po' poco anche se bisogna osservare che questa lettura, rigorosamente limitata al netto, rischia tuttavia di essere Ingenerosa perché i cittadini percepiranno il beneficio delle tacca effettivamente tagliate, categoria per categoria, e non guarderanno all'effetto complessivo: cosi I'aboliziono della Tasi prima casa varrà 3,5 miliardi, l'Imu imbullonati e agricola varrà 500 milioni, gli sgravi per le assunzioni da pane delle imprese 831 milioni, la detassazione dei premi di produttività 433 milioni, i superammortamenti per le imprese che investo-110170 milioni, il bonus ristrutturazionee mobili 31,6 milioni. Con una lettura dunque che , non tiene conto delle asterilizzazione Iva-accise, ma guarda comunque al beneficio dei cittadini, i tagli delle tasse che cadranno direttamente nelle tasche degli italiani, ammontano dunque a 6,9 miliardi. Stesso discorso, alla luce delle tabelle allegate al sisegno di legge di Stabilità 2016, vale per i tagli alle spese. Al lordo ammontano a 8,3 miliardi, ma siccome complessivamente ci sono anche interventi «a dare», come pacchetto Welfare, il piano povertà e gli investimenti dei Comuni e i contratti del pubblico impiego, si scende a 3,4 miliardi, la quota netta scende. Anche in questo caso il discorso è generale e riguarda la direzione complessiva di politica economica della manovra. Sse si va invece a guardare le tasche dei cittadini, delle Regioni e del comparto sanità, sono gli 8,3 miliardi di tagli che valgono: e qui le voci sono i tagli ai ministeri pari a 2,8 miliardi, i tagli al fondo sanitario nazionale per 1,7 miliardi e ai bilanci delle Regioni per 1,8 miliardi, la mini spending review su beni e servizi per soli 163 milioni. Sulla manovra, oltre ai temi politici sollevati in questi giorni (come l'elevazione del contante che ha suscitato più di una reazione a livello istituzionale) e la Tasi-castelli (sulla quale il governoè tornato indietro), resta la questione del nulla osta di Bruxelles che comincerà ad analizzare la manovra fin dai prossimi giorni. Come è noto i tre sconti ( riforme, investimenti e migranti ) valgono circa 1 punto di Pil (circa 16 miliardi ).

tratto da la Repubblica di Roberto Petrini

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