Tares: Confcommercio Pescara scrive ai sindaci

Tares: Confcommercio Pescara scrive ai sindaci

L'Associazione ha chiesto ai sindaci della provincia di non applicare nel 2013 il nuovo tributo su rifiuti e servizi (Tares) confermando invece la Tarsu. Negativa la risposta del Comune di Pescara. Ardizzi: "stangata che poteva essere evitata".

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15 novembre 2013

Con una nota inviata nei giorni scorsi a tutti i sindaci dei Comuni della provincia, Confcommercio Pescara ha chiesto la non applicazione del nuovo tributo su rifiuti e servizi (Tares) e la conferma della Tarsu per l'anno 2013. E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 124/2013 che prevede la possibilità per i Comuni di non applicare la nuova Tares e di confermare per l'anno in corso la modalità di tassazione in vigore nel 2012, salvo la maggiorazione del prelievo per i cosiddetti "servizi indivisibili" che è comunque dovuta ed il cui gettito è destinato allo Stato. In tal caso, la copertura dei costi eventualmente non coperti dal gettito tramite Tarsu dovrebbe essere assicurata attraverso il ricorso a risorse diverse dai proventi della tassa derivanti dalla fiscalità generale del comune stesso. Per il direttore di Confcommercio Pescara, Walter Recinella, "si tratta di un'importante opportunità per evitare di applicare per un solo anno un nuovo tributo, la Tares, di cui è già prevista la sostituzione e che prevede nella sua attuazione tariffe illogiche ed insostenibili per la gran parte delle attività economiche. La nostra richiesta ha già trovato l'assenso del Comune di Torre de' Passeri che ha colto al balzo l'opportunità di evitare, almeno per il 2013, un'autentica batosta per le famiglie e le attività economiche del proprio territorio. Ci auguriamo che a breve anche gli altri Comuni comprendano l'importanza di evitare alla collettività gli enormi incementi previsti dal passaggio sul sistema basato sulla Tarsu alla nuova Tares. La crisi economica sta mettendo in ginocchio le famiglie e sta costringenso tante aziende ad abbassare la saracinesca; non possiamo permetterci di peggiorare la situazione con scelte che vanno ad aumentare un livello di tassazione già insostenibile per le attività e per i cittadini".

La prima risposta, purtroppo negativa, è arrivata dal Comune di Pescara che ha deciso di applicare per il 2013 la Tares. Per il presidente di Confcommercio Pescara, Ezio Ardizzi: "si tratta di un'autentica stangata di fine anno che poteva essere evitata. E' una tassa anche socialmente iniqua perché va ad agevolare notevolmente banche e capannoni industriali e danneggia pesantemente le famiglie numerose e le piccole attività con aumenti che possono superare il 200% e tariffe che in alcuni casi superano i venti euro a metro quadro. Più volte il Comune ha risposto picche alle nostre richieste sostenendo di non avere in bilancio neanche un euro per compensare il minore gettito che si aveva con la vecchia Tarsu, ma è di tutta evidenza che tali risorse sono venute a mancare perché disperse in tanti interventi inutili, se non dannosi, realizzati negli ultimi anni".

 

           

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