Tari, a Pescara nuovi aumenti per le imprese

Tari, a Pescara nuovi aumenti per le imprese

Per Confcommercio Pescara le tariffe richieste a ristoranti e pizzerie, che sfiorano i 18 euro a metro quadro, o a bar, ortofrutta e pescherie, che superano i 15 euro, sono "spropositate e insostenibili per le imprese".

DateFormat

31 gennaio 2017

"Siamo delusi dal provvedimento, che prevede ulteriori aumenti alle tariffe che gravano sulle attività economiche che già erano fra le più alte a livello nazionale". Così il presidente di Confcommercio Pescara, Franco Danelli, commenta l'aumento della Tari deciso dal Comune di Pescara. "Ci saremmo aspettati invece, anche in considerazione del grave momento di crisi attraversato dalle piccole e medie imprese, una riduzione delle stesse in continuità con il percorso che avevamo intrapreso negli ultimi anni con gli assessori Sammassimo e Sulpizio  tendente a riportare le tariffe gradualmente verso importi più sopportabili per le imprese. Le tariffe richieste a ristoranti e pizzerie, che sfiorano i 18 euro a metro quadro, o a bar, ortofrutta e pescherie, che superano i 15 euro, sono spropositate e insostenibili per le imprese. Sono anni che chiediamo l'adozione di alcune misure, già applicate in tanti comuni, per ridurre il peso della TARI sulle attività economiche più penalizzate ma purtroppo ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro positivo in merito", prosegue Danelli. Ecco le misure da sempre chieste da Confcommercio per rimodulare le tariffe in maniera più equa e sostenibile per le categorie più penalizzate:ridurre il peso sulle imprese:

1) Ridefinizione delle superfici tassabili per le attività non domestiche escludendo o tassando al minimo le aree non produttive di rifiuti (Bagni, Spogliatoi, Cantine, Magazzini, eccetera).

2) Detassazione di superficie per le attività che producono rifiuti speciali o pericolosi non assimilabili agli urbani come Ristoranti, Friggitorie, Gastronomie, Pub che producono oli di frittura già obbligatoriamente conferiti a ditte specializzate in quanto rifiuti speciali.

3) Applicazione, nell'ambito delle utenze non domestiche, dei coefficienti minimi alle categorie più penalizzate dalla TARI (Ristoranti, Bar, Ortofrutta, Pescherie, Fiori, Pizza al taglio) applicando al contempo coefficenti più elevati  a carico di altre categorie che con il passaggio alla TARI hanno avuto tariffe ridotte rispetto al passato (Banche, Ipermercati,  Studi Professionali, Magazzini, eccetera).

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca