Tariffe autostradali, "un aumento vergognoso"

Tariffe autostradali, "un aumento vergognoso"

Confcommercio Pescara critica con forza il via libera al provvedimento che dal primo gennaio ha comportato l'aumento delle tariffe autostradali di oltre l'8% sulla tratta Pescara-L'Aquila-Roma.

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2 gennaio 2014

Confcommercio Pescara definisce "vergognoso" il via libera al provvedimento che dal primo gennaio ha comportato l'aumento delle tariffe autostradali di oltre l'8% sulla tratta Pescara-L'Aquila-Roma, in "un Abruzzo ancora scosso dalle drammatiche conseguenze del sisma del 2009, che ancora si manifestano profondamente sulla vita sociale ed economica della nostra regione". "Ci saremmo quasi aspettati - sottolinea l'Associazione - non solo il blocco degli aumenti, ma addirittura una riduzione degli stessi, sia a fronte della grave situazione sopra evidenziata, sia in considerazione dei disservizi che giornalmente si incontrano proprio su A24 e A25, dove cantieri e manutenzioni sono presenti costantemente, con i relativi negativi riflessi sulla scorrevolezza del flusso veicolare. L'aumento appare ancora più inspiegabile se si pensa che da anni la Confcommercio si batte per la velocizzazione dei tempi di accesso alla Capitale una volta giunti al casello di Roma Est della A24, che prevedono quasi due ore di intasamento sul raccordo per arrivare dalla barriera nella città, quando è sufficiente meno di un'ora e mezzo per percorrere l'intero tratto da Pescara a Roma. Nonostante ciò, i tanto attesi lavori per la costruzione della viabilità complanare al raccordo, iniziati solo nel corso del 2010, procedono con una lentezza che non lascia presagire la risoluzione della problematica se non prima di lunghi anni. Per non parlare della più volte invocata realizzazione di un'area di servizio nei pressi di Sulmona - Pratola Peligna, visto che dall'ingresso di Pescara fino ad Avezzano non ne esiste alcuna, lasciando gli utenti senza possibilità di fare rifornimento o usufruire dei servizi per oltre cento chilometri". Confcommercio Pescara invita dunque Regione, Province e Comuni abruzzesi a "intervenire presso le sedi competenti per sollecitare il ritiro di un provvedimento veramente nefasto, che in un momento di grave difficoltà che investe il Paese in generale e l'Abruzzo in particolare, colpisce pesantemente e ulteriormente una regione già in profonda crisi per le recenti e non ancora riassorbite conseguenze del terremoto".

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