Tendenze recenti del mercato del lavoro: nonostante la crisi. I servizi di mercato creano occupazione
Tendenze recenti del mercato del lavoro: nonostante la crisi. I servizi di mercato creano occupazione
Negli ultimi tre anni 105mila occupati dipendenti in più08/2012
08/12
Roma, 14.1.2012
Negli ultimi tre anni 105mila occupati dipendenti in più
TENDENZE RECENTI DEL MERCATO DEL LAVORO:
NONOSTANTE LA CRISI, I SERVIZI DI MERCATO CREANO OCCUPAZIONE
Dopo un trend moderatamente positivo iniziato nel secondo trimestre del 2010, tra settembre e novembre del 2011 gli occupati sono diminuiti di 42mila unità e le persone in cerca di occupazione sono aumentate di 63mila unità; più colpiti i giovani, tra i 15 e i 24 anni, con un tasso di disoccupazione arrivato a novembre ad oltre il 30%, dieci punti in più rispetto ai mesi iniziali del 2007; permane critica la situazione nel Mezzogiorno, area in cui l’occupazione nei primi tre trimestri del 2011 è rimasta stabile con un tasso di disoccupazione superiore al 13%; nel lungo periodo spicca, tra i settori produttivi, la dinamica positiva dei servizi di mercato che, tra il 2000 e il 2010, hanno generato quasi 900mila posti di lavoro (oltre il 70% della crescita occupazionale del terziario nel complesso); tra i comparti più dinamici, le attività immobiliari e i servizi alle imprese (583mila posti in più) e il settore degli alberghi e pubblici esercizi (145mila); solo per quanto riguarda la componente dei lavoratori dipendenti, commercio, alberghi e pubblici esercizi hanno creato, sempre negli ultimi dieci anni, quasi 395mila nuovi posti di lavoro a fronte dei 347mila persi dall’industria. In quello che è stato definito il “decennio perso”, caratterizzato dalla stagnazione economica, dalla contrazione del reddito disponibile e da un andamento altalenante dell’occupazione, il terziario si conferma, dunque, un settore di tenuta e crescita dell’occupazione: questi, in sintesi, i principali risultati che emergono da un’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio sulle tendenze recenti del mercato del lavoro.
In linea con il rallentamento dell’attività produttiva, registrato dalla fine della primavera 2011, anche il mercato del lavoro ha cominciato a segnalare una tendenza al ridimensionamento. Inizialmente, nel terzo trimestre, si è registrata una riduzione del monte ore lavorate per dipendente, che si è poi tradotta in una contrazione degli occupati.
Stando agli ultimi dati dell’indagine continuativa sulle forze di lavoro ad ottobre e novembre si è registrato un calo, rispetto a settembre, di 42mila unità (fig. 1).
Questa dinamica ha determinato il permanere di una situazione particolarmente critica dell’occupazione.
Tra aprile del 2008 ed agosto del 2010 si erano infatti persi 765mila posti di lavoro. A settembre del 2011 ne erano stati recuperati solo 141mila.
Nello stesso tempo si è registrato un considerevole aumento del numero di persone in cerca di occupazione. All’inizio del 2007 i disoccupati ammontavano a 1 milione e 442mila unità, saliti ad oltre 2 milioni e 200mila nei primi mesi del 2010.
Fig. 1 – Occupati e disoccupati – dati mensili destagionalizzati
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Fonte: Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat Forze di lavoro
Il miglioramento che si era registrato nei mesi successivi è stato molto contenuto e legato, in alcuni casi, a fenomeni di scoraggiamento. Negli ultimi mesi il numero di persone in cerca di occupazione è tornato a salire arrivando a novembre 2011 a 2 milioni e 142mila persone. Queste dinamiche si sono tradotte in un aumento del tasso di disoccupazione tornato a novembre del 2011 all’8,6%. In questa situazione, particolarmente penalizzate sono state le fasce più giovani del mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è infatti arrivato a superare il 30%, oltre 10 punti in più rispetto ai mesi iniziali del 2007 (fig. 2).
Fig. 2 – Tasso di disoccupazione – dati mensili destagionalizzati
Fonte: Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat Forze di lavoro
Dal punto di vista del territorio il deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro rischia di aggravare non solo la già critica situazione del Mezzogiorno, area in cui il numero di occupati è rimasto sostanzialmente stabile nei primi tre trimestri del 2011, ma di frenare la tendenza al recupero dei livelli occupazionali anche nel Centro-nord, area in cui il numero di persone impiegate nel processo produttivo rimane ancora su livelli nettamente inferiori a quelli raggiunti nel primo trimestre del 2008 (fig. 3).
Fig. 3 – Occupati per aree geografiche – dati trimestrali destagionalizzati
Fonte: Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat Forze di lavoro
Le dinamiche registrate nei primi nove mesi del 2011 sul versante dell’occupazione e della disoccupazione hanno determinato una sostanziale invarianza nei sensibili divari territoriali esistenti in termini di tasso di disoccupazione. Nel Mezzogiorno il rapporto tra persone in cerca di occupazione e forze di lavoro continua a rimanere attestato su valori superiori al 13% a fronte del 6,1% del Centro-nord (fig. 4).
Fig. 4 – Tasso di disoccupazione per aree geografiche – dati trimestrali destagionalizzati
Fonte: Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat Forze di lavoro
IL RUOLO DEL TERZIARIO NEL MERCATO DEL LAVORO
Analizzando il ruolo svolto dai diversi settori di attività economica nel contribuire allo sviluppo del mercato del lavoro, si riscontra come negli ultimi 10 anni l’occupazione sia stata sostenuta in misura quasi esclusiva dal terziario di mercato e più specificatamente dai settori la cui rappresentanza è riconducibile a Confcommercio-Imprese per l’Italia (tab. 1).
In anni di non facile congiuntura economica ed in cui la crescita dell’economia è stata molto contenuta le imprese del terziario di mercato hanno generato quasi 900mila posti di lavoro.
Il settore più dinamico è stato quello relativo alle attività immobiliari e dei servizi alle imprese (informatica, ricerca, ecc.).
Positivo è risultato anche il contributo fornito dal settore degli alberghi e pubblici esercizi.
Tab. 1– Unità di lavoro 2000-2010 (indipendenti e dipendenti)
| Migliaia
| Composizione %
| Variazione assoluta | ||
| 2000 | 2010 | 2000 | 2010 | 2000-2010 |
AGRICOLTURA | 1.492 | 1.281 | 6,4 | 5,3 | -210,1 |
INDUSTRIA | 6.697 | 6.312 | 28,6 | 26,2 | -385,2 |
Industria in senso stretto | 5.086 | 4.378 | 21,7 | 18,2 | -708,2 |
Costruzioni | 1.611 | 1.934 | 6,9 | 8,0 | 323,0 |
TERZIARIO | 15.224 | 16.454 | 65,0 | 68,4 | 1.229,8 |
AREA CONFCOMMERCIO | 8.875 | 9.759 | 37,9 | 40,6 | 883,5 |
Commercio | 3.417 | 3.440 | 14,6 | 14,3 | 22,6 |
Auto, moto e carburanti | 544 | 570 | 2,3 | 2,4 | 25,9 |
Ingrosso | 1.116 | 1.155 | 4,8 | 4,8 | 39,5 |
Dettaglio | 1.758 | 1.715 | 7,5 | 7,1 | -42,8 |
Alberghi e ristoranti | 1.290 | 1.435 | 5,5 | 6,0 | 145,5 |
Alberghi, campeggi ed altri alloggi | 363 | 393 | 1,6 | 1,6 | 29,4 |
Ristoranti, bar e mense | 927 | 1.043 | 4,0 | 4,3 | 116,1 |
Attività ricreative, culturali e sportive | 325 | 372 | 1,4 | 1,5 | 47,2 |
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni | 1.524 | 1.609 | 6,5 | 6,7 | 84,5 |
Attività immobiliari e servizi alle imprese | 2.319 | 2.903 | 9,9 | 12,1 | 583,7 |
INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA | 588 | 626 | 2,5 | 2,6 | 38,2 |
ALTRE ATTIVITA' DI SERVIZI (compresa la P.A.) | 6.087 | 6.442 | 26,0 | 26,8 | 355,3 |
TOTALE | 23.412 | 24.047 | 100,0 | 100,0 | 634,5 |
Fonte: Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat Contabilità nazionale ed. Aprile 2011
Particolarmente significativo è risultato il ruolo svolto dal terziario di mercato nel generare nuovi posti di lavoro dipendenti.
Tra il 2000 ed il 2010 i settori la cui rappresentanza è riconducibile a Confcommercio-Imprese per l’Italia hanno assorbito poco meno di un milione di nuovi occupati (tab. 2).
Tab. 2 – Unità di lavoro dipendenti 2000-2010
| Migliaia
| Composizione %
| Variazione assoluta | ||
| 2000 | 2010 | 2000 | 2010 | 2000-2010 |
AGRICOLTURA | 482 | 480 | 2,1 | 2,0 | -1,9 |
INDUSTRIA | 5.194 | 4.846 | 22,2 | 20,2 | -347,4 |
Industria in senso stretto | 4.244 | 3.659 | 18,1 | 15,2 | -585,0 |
Costruzioni | 950 | 1.188 | 4,1 | 4,9 | 237,6 |
TERZIARIO | 10.604 | 11.888 | 45,3 | 49,4 | 1.283,9 |
AREA CONFCOMMERCIO | 4.986 | 5.961 | 21,3 | 24,8 | 975,1 |
Commercio | 1.569 | 1.830 | 6,7 | 7,6 | 260,4 |
Auto, moto e carburanti | 309 | 350 | 1,3 | 1,5 | 40,8 |
Ingrosso | 517 | 599 | 2,2 | 2,5 | 82,0 |
Dettaglio | 743 | 881 | 3,2 | 3,7 | 137,6 |
Alberghi e ristoranti | 819 | 951 | 3,5 | 4,0 | 132,7 |
Alberghi, campeggi ed altri alloggi | 277 | 309 | 1,2 | 1,3 | 32,5 |
Ristoranti, bar e mense | 542 | 642 | 2,3 | 2,7 | 100,2 |
Attività ricreative, culturali e sportive | 198 | 247 | 0,8 | 1,0 | 49,5 |
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni | 1.190 | 1.274 | 5,1 | 5,3 | 84,8 |
Attività immobiliari e servizi alle imprese | 1.211 | 1.659 | 5,2 | 6,9 | 447,7 |
INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA | 503 | 528 | 2,1 | 2,2 | 25,0 |
ALTRE ATTIVITA' DI SERVIZI (compresa la P.A.) | 5.313 | 5.646 | 22,7 | 23,5 | 333,3 |
TOTALE | 16.279 | 17.214 | 69,5 | 71,6 | 934,6 |
Fonte: Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat Contabilità nazionale ed. Aprile 2011
In questo ambito un ruolo positivo è stato svolto anche dal commercio al dettaglio che ha generato quasi 140mila nuovi posti di lavoro alle dipendenze.
Analizzando quanto accaduto nei periodi più recenti, sulla base dell’indagine continuativa sulle forze di lavoro, si rileva come il settore del terziario nel suo complesso, pur risentendo degli effetti della crisi economica, ha tenuto più di altri comparti in termini di occupazione (tab. 3).
All’interno di questo comparto vanno segnalate le difficoltà del settore commerciale su cui hanno pesato gli effetti della bassa dinamica della domanda interna per consumi.
Tab. 3- Occupati totali per settore di attività economica - Variazioni assolute sul trimestre corrispondente
| TOTALE | Agricoltura | Industria | Industria s.s. | Terziario | Commercio | Alberghi e P.E. | Servizi alle imprese |
2009t1 | -204,2 | -23,5 | -36,6 | -65,4 | -144,1 | -135,3 | -33,7 | -99,6 |
2009t2 | -379,6 | -8,0 | -243,0 | -197,5 | -128,6 | -127,1 | -54,4 | -54,2 |
2009t3 | -507,4 | -25,8 | -371,8 | -297,3 | -109,9 | -65,4 | 29,9 | 0,4 |
2009t4 | -427,5 | -15,8 | -270,3 | -262,9 | -141,5 | -28,7 | 6,3 | -21,3 |
2010t1 | -207,8 | -19,4 | -229,0 | -227,4 | 40,6 | -39,0 | 45,7 | 61,2 |
2010t2 | -194,7 | 54,1 | -212,3 | -242,6 | -36,5 | -66,1 | 45,2 | 26,5 |
2010t3 | -221,6 | 10,1 | -141,5 | -142,3 | -90,2 | -119,9 | -31,7 | 6,1 |
2010t4 | 13,5 | 25,2 | -133,8 | -50,9 | 122,0 | -26,4 | 37,4 | 29,3 |
2011t1 | 115,9 | 9,7 | -33,6 | 69,6 | 139,8 | -69,0 | 32,6 | -24,7 |
2011t2 | 86,9 | -40,2 | -5,7 | 50,1 | 132,9 | -41,6 | 52,1 | 14,3 |
2011t3 | 159,2 | 11,2 | -59,3 | 37,9 | 207,3 | -19,3 | 53,5 | -35,6 |
Gen- set ‘11 su Gen- set ‘08 | -451,2 | -10,6 | -444,3 | -338,3 | 3,7 | -227,6 | 46,4 | -35,2 |
Fonte: Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat Forze di lavoro
Se si guarda alla sola occupazione dipendente il ruolo del terziario nel tenere i livelli occupazionali risulta ancora più significativo (tab. 4). Ma anche in questo caso il commercio ha mostrato dinamiche non particolarmente positive.
Tab. 4 – Occupati dipendenti per settore di attività economica - Variazioni assolute sul trimestre corrispondente
| TOTALE | Agricoltura | Industria | Industria s.s. | Terziario | Commercio | Alberghi e P.E. | Servizi alle imprese |
2009t1 | 65,9 | -28,6 | 12,6 | 0,0 | 81,9 | -85,8 | 17,1 | -27,3 |
2009t2 | -163,1 | -16,0 | -154,3 | -110,4 | 7,2 | -94,3 | -41,1 | 22,3 |
2009t3 | -326,6 | -2,2 | -316,2 | -246,0 | -8,3 | -6,7 | 27,6 | 28,5 |
2009t4 | -252,8 | 6,4 | -256,4 | -219,3 | -2,7 | 19,8 | 24,3 | 12,7 |
2010t1 | -180,0 | -19,1 | -196,2 | -206,3 | 35,3 | 14,3 | 21,1 | 63,2 |
2010t2 | -249,3 | 57,9 | -206,4 | -224,2 | -100,8 | -72,6 | 57,3 | -16,2 |
2010t3 | -246,1 | 10,7 | -147,5 | -148,4 | -109,3 | -116,2 | -19,1 | -34,0 |
2010t4 | 7,9 | 4,6 | -96,2 | -15,1 | 99,6 | -7,7 | 32,5 | -0,4 |
2011t1 | 65,1 | 19,3 | -14,7 | 85,2 | 60,6 | -51,0 | 0,3 | -38,8 |
2011t2 | 130,2 | -20,5 | 33,0 | 51,7 | 117,6 | -38,9 | 25,1 | -7,7 |
2011t3 | 232,0 | 10,4 | -8,6 | 73,2 | 230,2 | -27,4 | 51,9 | -11,5 |
Gen-set ‘11 su Gen-set ‘08 | -223,9 | 4,0 | -332,7 | -241,7 | 104,8 | -159,5 | 46,7 | -7,2 |
Fonte: Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat Forze di lavoro