Terremoto: Confcommercio Abruzzo chiede un commissario con poteri speciali

Terremoto: Confcommercio Abruzzo chiede un commissario con poteri speciali

A dieci anni dal terribile terremoto di aprile, il direttore di Confcommercio Abruzzo, Celso Cioni, descrive il clima che ancora si respira all'Aquila e le difficoltà presenti. La ricostruzione del centro storico ad oggi non ha raggiunto il 20%.

DateFormat

5 aprile 2019

"Più che le regole correnti servirebbe un canale preferenziale, un Commissario o anche un pool di Commissari che con poteri speciali acceleri al massimo la ricostruzione della città. Perchè a Beirut non credo possano valere le stesse regole di Londra". Utilizza un iperbole, il direttore di Confcommercio Abruzzo, Celso Cioni, per descrivere il clima che ancora si respira all'Aquila, dopo "10 anni di guerra" da quel devastante terremoto che ne rase al suolo il centro storico. E se la ricostruzione privata della periferia progredisce e si avvicina all'80%, quella pubblica, legata al centro storico, resta al palo: dal 2009 ad oggi non più del 20%, dice. "Ci vorrà tempo, ancora molto tempo nonostante i fondi siano già stati stanziati", sospira ricordando come all'interno delle mura aquilane nel 2009 fossero migliaia le partite Iva di cui il 90% negozi ed esercizi commerciali che di media attiravano dalle 30 mila alle 40 mila persone per non parlare dei 27 mila iscritti all'Università, "vero carburante di un proficuo indotto di affitti e commercio". Per non parlare delle oltre 900 botteghe artigiane e dei 130 ambulanti, presenza e tradizione secolare quest'ultima, concentrati nei 2 km di centro storico oggi invece sparpagliati, "atomizzati", dice ancora, lungo 130 km, un perimetro "più lungo del Raccordo anulare". Per questo l'appello al Governo: "Gare Ue? Se si parla di un appalto a Milano sarebbe giusto ma all'Aquila vorrebbe dire ancora 50 anni per ultimare la ricostruzione. Meglio dunque misure di natura straordinaria, regole d'emergenza che ne velocizzino l'iter ", dice senza rinunciare anche questa volta al paradosso: "se istituiamo corsi per rianimatori nel tempo che fai il corso il paziente è morto". 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca