Donne più istruite ma le lauree scientifiche restano un tabù

Donne più istruite ma le lauree scientifiche restano un tabù

Convegno di Terziario Donna dedicato alla formazione delle donne che fanno impresa. Le donne in generale sono più istruite degli uomini ma il divario in ambito scientifico e tecnologico resta troppo ampio. 

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31 maggio 2022

Dal 29 al 31 maggio ad Arezzo, nella cornice dell’eremo di Camaldoli, si è tenuto l'evento Terziario Donna LAB, progettato da Confcommercio per un approfondimento e una riflessione sulle attività produttive, le imprese e le professioni del terziario che quotidianamente si confrontano con i cambiamenti del mercato e dell’economia. Nel corso del convegno è stata un’indagine sulle Imprese femminili del Terziario e la formazione sulle materie STEM, svolta in collaborazione con il Centro studi delle Camere di commercio "Guglielmo Tagliacarne.

 

Donne più istruite ma in campo scientifico e tecnologico rimane forte il divario di genere

Le imprese femminili, quasi 1 milione e 400 mila in Italia, hanno subìto un calo di iscrizioni del 12,1% nel 2021, comunque meno peggio del -21% dell’anno precedente. Queste imprese sono più fragili rispetto a quelle maschili, hanno scarsa diversificazione produttiva, bassa internazionalizzazione e sono poco innovative, anche se quelle giovanili fanno ben sperare. Le donne in generale sono più istruite degli uomini: nel 2020 il 65% delle donne risultano diplomate o laureate contro il 60,5% degli uomini, ma il tasso di occupazione femminile è molto più basso di quello maschile, il 53,9% contro 73,3%.  Tra i laureati, il 24,9%, tra 25 e 34 anni, ha una laurea nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche, le cosiddette lauree STEM: di questi il 36,8% sono uomini, 17,0% donne con un divario di genere molto rilevante. Ciononostante, per la componente femminile l’incidenza delle discipline STEM nel nostro Paese è superiore a quella registrata nella media Ue22 e negli altri grandi paesi europei. Il divario di genere nella scelta delle discipline tecnico-scientifiche è dunque meno marcato in Italia rispetto al resto d’Europa. La consapevolezza dell’importanza del colmare il gap in queste discipline emerge nelle risposte delle intervistate da Terziario Donna: la quota di coloro che ritengono molto importante investire nelle STEM per le imprenditrici è infatti del 48,5%, superiore più di 10 punti rispetto a quanto rilevato per gli imprenditori (38,1%). Per quanto riguarda la formazione in generale oltre 7 su 10 delle imprenditrici intervistate intendono investire soprattutto nei temi del digitale e nelle competenze manageriali e di gestione di impresa. Il 14,7% punta ad accrescere le conoscenze in materie di credito e finanza e il 14,1% su temi e competenze green e sostenibilità. Nel caso della formazione dei dipendenti spicca il tema delle specifiche competenze tecnico-professionali, ancor più per le donne rispetto agli uomini (66,3% contro 60,2%). Segue nuovamente il tema delle competenze digitali (22,3% per le imprese femminili, 22,8% per le maschili) e quindi la formazione in ingresso di lavoratori specializzati (8,2% contro 11,4%). E’ molto più bassa la quota relativa alla transizione ecologica, più sentita per la formazione dell’imprenditore (probabilmente per meglio entrare nei temi), piuttosto che per quella rivolta ai dipendenti (3,2% per le imprese femminili, 5,7% per le maschili).  La questione del passaggio generazionale è un tema che sembra riguardare meno le imprese femminili terziarie rispetto alle maschili: la quota di coloro che non lo considerano in previsione è infatti del 66,4% contro il 55,3% rilevato per le imprese a prevalenza di conduzione di uomini.

Fonte: elaborazioni Centro Studi Tagliacarne su dati Istat

 

Incidenza dei laureati tra 24-34 anni nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) – anno 2020

Fonte: elaborazioni Centro Studi Tagliacarne su dati Istat

 

Sangalli: "Terziario Donna componente fondamentale di Confcommercio"

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha aperto i lavori del convegno di Terziario Donna rivolgendo un saluto ai partecipanti. "Terziario Donna è una componente integrante e non accessoria della rappresentanza di Confcommercio, declinata al femminile ma della quale dobbiamo partecipare tutti. E’ presidio motore sul tema delle pari opportunità, dentro una grande rappresentanza economica e d’impresa come Confcommercio. Le vostre non sono solo battaglie di genere ma battaglie per tutto il Paese". "Sono convinto - ha detto Sangalli -che la nuova normalità consista in una consapevolezza: cioè tornare a fare le cose di prima non significa farle nel modo di prima. E’ cambiato il come e il perché. Se non c’è stata una grande crisi sociale, dopo tutte le grandi crisi mondiali economiche e sanitarie, lo si deve anche ai corpi intermedi. Purtroppo però lo scenario è cambiato: con la crisi in Ucraina le prospettive economiche per il 2022 che sembravano molto buone dopo due anni di pandemia, sono peggiorate ed è difficile fare previsioni per il futuro. Serve dunque guardare ai prossimi mesi con una nuova prospettiva e Terziario Donna può dare le lenti giuste a questa nuova prospettiva". Sangalli ha poi parlato dell’importanza della formazione soprattutto per l’imprenditoria femminile per mettere in luce tutte le potenzialità e capacità delle donne d’impresa.

Lapini: "Creare condizioni di partenza eque per una società più giusta"

La presidente di terziario Donna, Anna Lapini, commentando i dati dell'indagine dell'Istituto Tagliacarne, ha sottolineato che “la diffusione delle materie Stem fra le donne e della formazione in generale costituiscono uno dei cinque pilastri da fortificare, insieme, all'identità, il credito, l'innovazione e la sostenibilità, che Terziario Donna ha individuato per consentire alle donne imprenditrici di contribuire all'Economia della Rinascita del nostro Paese. Solo se si creeranno condizioni di partenza eque e si forniranno a ciascun individuo, a prescindere dal suo genere, gli strumenti necessari a valorizzare il proprio potenziale si creerà una società ed una economia più sana e più giusta.”

 

Hanno partecipato tra gli altri: Francesco Butali, presidente Confcommercio Arezzo, Silvia Chiassai, presidente della Provincia di Arezzo, Eugenio Giani , presidente della Regione Toscana, Alessandro Rinaldi, direttore Studi e Statistiche del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, Francesca Bettio, docente di Politica Economica Università di Siena, Gabriella Dell’Olio, vice presidente Terziario Donna Confcommercio, Luisa Rosti, docente di Economia del Lavoro e di Economia del personale e di genere Università di Pavia, Marianna Poletti, fondatrice e CEO di Just Knock.

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