Innovazione e sostenibilità "biglietto da visita" delle imprese femminili

Innovazione e sostenibilità "biglietto da visita" delle imprese femminili

A Palermo si è svolta l'edizione 2018 di TDlab, l'appuntamento annuale di Terziario Donna Confcommercio. Presentata un'indagine Confcommercio-Format su "Territorio, cultura e innovazione delle imprese al femminile del terziario italiano". Di Dio: "Donne risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico"

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26 ottobre 2018

A Palermo si è svolta l'edizione 2018 di TDlab, l'appuntamento annuale di Terziario Donna Confcommercio che quest'anno ha dedicato la parte pubblica ad un convegno sull'economia della cultura e dei saperi nel corso del quale è stata presentata un'indagine su "Territorio, cultura e innovazione delle imprese al femminile del terziario italiano", realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format Research. Le imprese del terziario in Italia sono oltre 2 milioni e 600 mila, di queste il 28,3% sono imprese femminili e sono attive soprattutto nel Sud d'Italia, il 36,2%. Il 45% opera nel commercio, il 16% nel turismo e il 39% nei servizi. Il 63,5% sono imprese individuali. Il 68,5% ha un fatturato inferiore ai 500 mila euro. Quasi il 40% delle imprese femminili mantengono il rapporto con il territorio e la tradizione proponendo prodotti e servizi tipici delle terre in cui operano. La percentuale supera il dato delle imprese del terziario (33,1%) ed il fenomeno è accentuato soprattutto al Centro e nel Sud Italia. La maggior parte delle imprese rosa, un 74%, denuncia una mancanza di supporto alla propria attività economica da parte delle istituzioni locali. Critiche anche all'attenzione che la politica e la pubblica amministrazione locale dedicano al rispetto e alla valorizzazione delle tradizioni, dei saperi e della cultura locale. Intanto le imprese femminili sono sempre più "green": 7 su 10 tra le intervistate si percepiscono come "imprese molto o abbastanza sostenibili" e la metà del totale delle imprenditrici pensa che la sostenibilità sia un'occasione di miglioramento, ma che i problemi di budget e di risorse umane fanno da ostacoli a questo processo. E' alta la percentuale anche delle imprese digitalizzate nel terziario femminile: 7 su 10 si ritengono tecnologiche, in particolare al Centro-Nord, e il 14,1% (contro il 13,2% del totale del terziario) si dicono pronte ad introdurre innovazioni e a digitalizzare, in particolare al Sud, in Campania, Puglia, Sicilia. Allo stesso tempo però il 74,2% delle imprese femminili del terziario ritiene che la sua attività sia poco o per nulla supportata da altri soggetti e istituzioni. Il dato è confermato dal fatto che il 71,7% delle imprese femminili ritiene che la politica e la PA siano poco o per nulla attente al rispetto e alla cura del contesto nel quale l'impresa opera. Circa sette imprese femminili su dieci (67,5%) si definiscono come «molto» o «abbastanza» sostenibili. In particolare in questa fase di passaggio al green il 38,1% delle imprese femminili ha lamentato problemi di "budget", il 30,6% "mancanza di competenze/risorse qualificate" e il 28,9% non ha riscontrato alcuna criticità nel passaggio al "green". Tra le imprese intervistate è risultata elevata la percentuale di imprese femminili che si ritengono tecnologiche, sono infatti quasi sette su 10 (69,1%). Le imprese femminili sono il volano delle best practice e dell'apertura alla digitalizzazione: il 14,1% delle imprese intervistate sta già progettando di introdurre delle innovazioni e digitalizzare, il dato è accentuato in prevalenza al Centro e nel Sud e isole (Campania, Puglia e Sicilia sono le regioni che più di altre possiedono imprese desiderose di innovare). Nel passaggio tra tradizione vs digitalizzazione: il 25,4% delle imprese femminili sono molto digitalizzate e al contempo cercano anche di mantenere un legame con il territorio.

 

Di Dio: "Donne risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico"

 

Commentando i dati dell'indagine, la presidente di Terziario Donna Confcommercio, Patrizia Di Dio, ha sottolineato che "dentro questa trasformazione della società e dei modelli economici, le donne rappresentano una risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico del nostro Paese". "L'imprenditoria femminile – ha detto Di Dio - aiuta a ridefinire i modelli di gestione del business e sembra possa dare certezza che il futuro delle nostre imprese passi anche da una rinnovata cultura di impresa che, oltre a voler utilizzare gli strumenti digitali ormai a disposizione per allargare le potenzialità anche di una piccola impresa, metta al centro la relazione, l'individuo, la comunità, la qualità dei rapporti oltre che del prodotto e del servizio".

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