Tetto al contante fino a 5mila euro
Tetto al contante fino a 5mila euro
Il Consiglio dei Ministri ha di nuovo alzato il limite. La misura fa parte del nuovo decreto Aiuti quater. Confcommercio: "Giusto elevare la soglia di utilizzo".
Il governo cambia di nuovo idea sul tetto al contante: a partire dal primo gennaio 2023 la soglia passerà da 2mila a 5mila euro. La misura, contenuta nel nuovo Dl Aiuti quater, approvato in Consiglio dei Ministri il 10 novembre scorso, è da sempre un cavallo di battaglia della destra. Il 26 ottobre scorso la Lega aveva infatti presentato un nuovo progetto di legge per alzarlo a 10mila euro, scatenando un acceso dibattito sul tema. Il tetto al contante era già stato aumentato a febbraio a 2mila euro e sarebbe dovuto tornare a mille all'inizio del 2023. L'Italia è uno dei pochi paesi dell'Unione europea ad avere un limite al contante, insieme ad altri 11, per gli evidenti problemi di evasione fiscale, corruzione e criminalità organizzata.
Tetto al contante, come è cambiato negli ultimi anni
In Italia
Negli ultimi trent'anni, la soglia limite del contante ha subito più di una variazione. Si parte il 9 maggio 1991 con il tetto a 20 milioni di lire, il 26 dicembre 2002 la soglia passa a 12.500 euro, il 30 aprile 2008 scende di nuovo a 5mila per poi tornare il 25 giugno dello stesso anno a 12.500 euro. Torna a 5mila euro dal 31 maggio 2010, per poi calare di nuovo a 2.500 euro il 13 agosto 2011, il 6 dicembre dello stesso anno scende ancora a mille euro, per poi risalire a 3mila nel gennaio 2016. Primo luglio 2020: viene fissato a 2mila, poi passa a mille da gennaio 2022 e di nuovo a 2mila per tutto quest’anno (doveva tornare a mille dal primo gennaio 2023). Con la nuova proposta della Lega l'altalena del tetto al contante è tornata a girare. Il progetto di legge a firma del deputato Alberto Bagnai, che chiedeva di alzarlo a 10mila euro, viene però ritenuto troppo alto e nel nuovo Dl Aiuti quater il limite viene fissato a 5mila a partire dal primo gennaio 2023.
In Europa
Negli altri Paesi europei sono molte le giurisdizioni che non prevedono limiti. Tra queste troviamo l'Austria, la Germania (dove però sopra i 10mila euro scatta l'obbligo di registrazione delle operazioni e dell'identità di chi paga), Olanda e Finlandia: tutti Paesi che non sono certo patrie di evasori. L'Europa quindi non ha un approccio unitario sul fronte del tetto al contante, come ha ricordato anche il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, che mercoledì ha commentato così la nuova proposta della Lega: "Il contante deve essere disponibile" e sui massimali nel contesto dell'antiriciclaggio "avevamo proposto dei tetti a livello Ue, ma non ci sono accordi per ora".
È quindi compito dei singoli Stati decidere se fissare o meno un limite. Anche la Banca centrale europea in passato era intervenuta sullo stesso argomento, contestando all'Italia di essere intervenuta in materia senza prima consultare l'autorità monetaria dell'Eurozona.
Ecco quindi come si comportano gli altri Paesi europei sul tetto al contante:
Paese | Tetto |
---|---|
Austria | nessun limite |
Belgio | 3.000 |
Bulgaria | 5.000 |
Croazia | 15.000 |
Cipro | nessun limite |
Repubblica Ceca | 10.000 |
Danimarca | 2.700 |
Estonia | nessun limite |
Finlandia | nessun limite |
Francia | 1.000 |
Germania | nessun limite |
Grecia | 500 |
Ungheria | nessun limite |
Irlanda | nessun limite |
Lettonia | 7.200 |
Lituania | 3.000 |
Lussemburgo | nessun limite |
Malta | 10.000 |
Olanda | nessun limite |
Polonia | 3.300 |
Portogallo | 3.000 |
Romania | 2.000 |
Slovacchia | 5.000 |
Slovenia | 5.000 |
Spagna | 1.000 |
Svezia | 1.000 |
Dati European consumers center
Confcommercio: "Giusto elevare la soglia di utilizzo"
"Nell’attuale quadro economico, caratterizzato da forte instabilità e da una perdurante
stagnazione dei consumi, non appare congruo porre ulteriori limitazioni alle forme di
pagamento". Questo il commento di Confcommercio dopo la proposta di legge avanzata il 26 ottobre dalla Lega per alzare da 2mila euro a 10mila euro il tetto di spesa al denaro contante.
"Il forte incremento della diffusione della moneta elettronica registrato negli ultimi anni, non può infatti prescindere dal legittimo uso del contante: in assenza di interventi normativi, dal primo gennaio 2023 il limite per l’utilizzo del denaro contante in Italia scenderà da duemila a mille euro, confermando la forte asimmetria rispetto a molti altri Paesi europei in cui vigono limiti ben più elevati o addirittura non sono previste soglie. Nell’attesa che si pervenga finalmente alla definizione di un limite comune a livello europeo, è dunque auspicabile che in ambito nazionale questo venga elevato in misura significativa". Sempre sugli strumenti dei pagamenti, Confcommercio ha ribadito la necessità "di ridurre costi e commissioni a carico di imprese e professionisti per l’accettazione delle carte di pagamento".