Torna a scendere la fiducia di imprese e consumatori

Torna a scendere la fiducia di imprese e consumatori

Ad aprile gli indici Istat scendono rispettivamente a quota 102,1 e 108,2, pur restando sui livelli massimi degli ultimi anni. Migliora la fiducia nel commercio al dettaglio, a quota 105,9, mentre peggiora nei servizi di mercato (da 108,1 a 104,4).

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29 aprile 2015
Ad aprile ha riporeso a calare a calare la fiducia di imprese e consumatori. Lo rileva l'Istat che segnala per le imprese una frenata dai 103 punti di marzo ai 102,1 di questo mese e per i consumatori dai 110,7 di marzo a 108,2. Entrambi gli indici restano però ai massimi livelli degli ultimi anni:  per i consumatori per trovare un dato più alto bisogna tornare a giugno 2002 e per le imprese a giugno 2008.
 
Fiducia dei consumatori
In diminuzione tutti gli indici delle componenti del clima di fiducia dei consumatori: in particolare quello economico, che passa a  134,4 da 144,1; quello personale, a 98,9 da 99,7; quello corrente, a  101,3 da 102,2 e quello futuro a 118,6 da 123,6. Peggiorano i giudizi dei consumatori sull'attuale situazione  economica del Paese (a -62 da -57 il saldo) e le attese sull'economia  (a 10 da 22). Il saldo dei giudizi sulla dinamica dei prezzi al consumo negli ultimi 12 mesi aumenta passando a -15 da -26 e quello delle attese per i prossimi 12 mesi conferma questa tendenza (a -13 da -28). Peggiorano le aspettative sulla disoccupazione (a 22 da -1 il  saldo).
 
Fiducia delle imprese
Migliora l'indice del clima di fiducia del settore manifatturiero (a 104,1 da 103,7) e del commercio al dettaglio (a 105,9 da 103,0), mentre scende quello delle
imprese di costruzione (a 113,3 da 116,0) e dei servizi di mercato (a 104,4 da 108,1). Nelle imprese manifatturiere migliorano lievemente i giudizi sugli ordini (a -10 da -11 i saldi) ma le attese di produzione rimangono stabili (a 10), così come il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino (a 3). Nelle costruzioni peggiorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -38 da -36), sia le attese sull'occupazione (a -12 da -11). Nelle imprese dei servizi peggiorano le attese sugli ordini e sull'andamento generale dell'economia (a 2 da 4 e a 8 da 17, i rispettivi saldi); sono, invece, stabili a 2 i giudizi sul livello degli ordini. Nel commercio al dettaglio migliorano i giudizi sulle vendite correnti (a 3 da -5), mentre peggiorano le attese sulle vendite future (a 26 da 28); in decumulo sono giudicate le giacenze di magazzino (a 4 da 7).

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