In Toscana rinnovato l’accordo sulla stagionalità nel terziario
In Toscana rinnovato l’accordo sulla stagionalità nel terziario
Maggiori opportunità per lavoratori e imprese grazie all’intesa siglata da Confcommercio Toscana e dai sindacati regionali Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
Confcommercio Toscana e i sindacati regionali Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno rinnovato l’accordo sulla stagionalità nel settore terziario, proseguendo un percorso virtuoso avviato nel 2022. Il primo triennio di applicazione ha infatti prodotto risultati significativi, migliorando la qualità dell’occupazione stagionale e garantendo maggiore efficienza alle imprese. Erano proprio questi i due obiettivi cardine dell’intesa, prevista dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro del settore Terziario, Distribuzione e Servizi: rispondere alle esigenze delle aziende, garantendo al contempo diritti e tutele ai lavoratori impiegati nelle stagioni turistiche e commerciali. Le novità dell’accordo, e i risultati del primo triennio di applicazione in Toscana, sono stati presentati l’11 febbraio scorso a Firenze dal direttore generale di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni, e dai segretari generali di Fisascat-Cisl Toscana, Alessandro Gualtieri, e di Uiltucs-Uil Toscana, Marco Conficconi.
Le novità dell’accordo
Nel nuovo accordo resta confermata la possibilità di applicare i contratti stagionali a tutte le imprese del terziario, incluse quelle del commercio e dei servizi, purché situate nelle principali località turistiche e nei centri storici delle città d’arte toscane. Questo permetterà alle aziende di gestire meglio i picchi di lavoro legati a periodi di alta affluenza, come festività, vacanze o eventi speciali. Una opportunità che, senza accordo specifico, sarebbe riservata alle sole imprese del turismo. Ai lavoratori stagionali si garantisce maggiore stabilità e condizioni di lavoro più favorevoli, promuovendo misure di flessibilità contrattuale, formazione professionale e miglioramento generale delle condizioni lavorative, contribuendo così a ridurre il turnover stagionale e a creare opportunità occupazionali più strutturate.
“Il rinnovo di questo accordo rappresenta un passo importante per la gestione del personale nelle imprese del terziario, consentendo di rispondere alle esigenze del mercato in maniera più efficace e sostenibile. Senza questa intesa molte aziende sarebbero state costrette – sottolinea Marinoni - a ricorrere a forme contrattuali meno vantaggiose per i lavoratori, come il lavoro in somministrazione o a chiamata. La stagionalità è ormai una componente strutturale del mercato e ci impegneremo nel percorso intrapreso insieme ai sindacati dei lavoratori per fare in modo che sia vissuta come un valore e un’opportunità, non come un limite”.
I risultati del primo triennio
Nel periodo 2022-2024 hanno aderito all’accordo 485 aziende in tutta la Toscana, con un picco di iscrizioni nel 2023 (214 adesioni contro le 136 del 2022 e le 135 del 2024), anno segnato dalla ripresa positiva del post pandemia. Le province più attive sono state Livorno, Grosseto e Lucca, seguite a lunga distanza da Siena, Firenze e poi tutte le altre.
Le principali figure professionali assunte con contratti stagionali includono addetti alla vendita, magazzinieri, autisti, operai, impiegati e addetti alle pulizie. La maggior parte dei contratti è stata stipulata con orario part-time. Complessivamente, sono stati assunti 1.123 lavoratori con questa formula contrattuale, di cui 749 donne. Nello specifico, ci sono state 415 assunzioni nel 2022, 420 nel 2023, ma nel 2024 il loro numero è sceso a 288. Un dato che riflette la crisi vissuta dall’economia interna, con conseguente calo di attività delle imprese, ma anche la difficoltà di trovare personale con qualifiche adeguate alle mansioni necessarie.
Come aderire all’accordo
Le aziende interessate a beneficiare delle disposizioni dell’accordo devono inviare richiesta di adesione all’Osservatorio Regionale del Lavoro (ORL), scrivendo all’indirizzo ORL@confcommercio.toscana.it. L’ORL, costituito in forma paritetica, opera presso Confcommercio Toscana e svolge funzioni di monitoraggio e verifica dell’accordo.
Dal sistema Confcommercio Toscana un deciso no all’ampliamento del porto di Marina di Carrara
"L’ampliamento del porto di Marina di Carrara così come impostato ora è una decisione scellerata. La Toscana non può permettersi di sacrificare il futuro delle spiagge e della balneazione in Versilia, oltre che la sopravvivenza dell’economia turistica del territorio, per un’opera di enorme impatto ambientale, funzionale solo a pochi e nociva a tutti gli altri”. È un giudizio netto quello espresso dal sistema Confcommercio Toscana, in una nota unitaria firmata dal presidente Aldo Cursano e dai presidenti regionali di Federalberghi, Daniele Barbetti, Sib (Sindacato Italiano Balneari) Alberto Nencetti e Faita-Federcamping, Andy Fedi.
“Facciamo nostre le inequivocabili prese di posizione degli amministratori locali, che, dopo l’incagliamento della nave Guang Rong di fronte a Marina di Massa, hanno ribadito con forza la loro contrarietà all’ampliamento del porto. Questo incidente – prosegue la nota – ha infatti messo in luce, in maniera brutale, la fragilità della nostra costa e le criticità di infrastrutture marittime già sotto pressione. Ignorare questi segnali sarebbe irresponsabile”.
Il sistema Confcommercio Toscana avverte che l’ampliamento del porto rappresenta un rischio elevatissimo: “le spiagge sarebbero messe in serio pericolo a causa dell’accelerazione del fenomeno erosivo, un dato ampiamente confermato da studi scientifici. Inoltre, l’aumento del traffico marittimo renderebbe ancora più vulnerabile un’area già esposta a pericoli ambientali e strutturali. Il rischio di una catastrofe annunciata, con danni irreversibili, è più che concreto”.
E le conseguenze non riguardano solo l’ambiente, ma anche l’economia del territorio: “possiamo davvero permetterci di mettere a repentaglio il turismo, pilastro della nostra economia, senza un'analisi rigorosa e trasparente? La risposta è no. E come possiamo ignorare l’impatto su centinaia di stabilimenti balneari, che già devono affrontare le incertezze legate alla direttiva Bolkestein?”
Di fronte a queste criticità, Confcommercio Toscana chiede con forza un ripensamento immediato: “è necessario che il Ministero dell’Ambiente e quello delle Infrastrutture, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, la Regione Toscana, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, il Comune di Carrara e tutti gli enti coinvolti rivedano le loro decisioni aprendo un confronto con le imprese, i cittadini e gli studiosi che hanno evidenziato i gravi impatti di questa opera sull’ambiente e sulla sicurezza. Sono voci che non possono essere ignorate”.
Gli appelli e le preoccupazioni che vengono dalle imprese, dalle associazioni e dagli amministratori locali della Versilia, che sottolineano i rischi connessi a questa opera, devono essere ascoltati: “invitiamo tutti gli attori istituzionali e le parti politiche a un supplemento di riflessione su un’opera che rischia di compromettere irrimediabilmente il valore dell’economia turistica in uno dei territori più pregiati della Toscana, simbolo della nostra bellezza in tutto il mondo”.