Diffusione giornali, si muove anche la Toscana
Diffusione giornali, si muove anche la Toscana
La Regione stanzia 200mila euro per sostenere edicole e imprese di distribuzione locale. Snag: “dopo il Lazio, un altro segnale importante”.
L'aveva annunciata il 16 aprile scorso in Commissione del Consiglio Regionale per il sostegno delle Aree Interne il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. E la variazione di bilancio di 200mila euro per definire forme di sostegno alle rivendite di giornali e alle imprese di distribuzione locale, finalizzato ad assicurare l’effettiva diffusione della stampa nei Comuni della Toscana diffusa, è diventata realtà il 28 aprile tramite un emendamento alla legge - appunto - sulla “Toscana Diffusa”.
“La Toscana diventa la prima Regione in termini di stanziamento per garantire la distribuzione di giornali. I sostegni sono essenziali in un settore che garantisce un servizio di interesse pubblico di rilevante valore culturale agli utenti. Nel settore della vendita della stampa la desertificazione commerciale porta alla desertificazione informativa e culturale. In questo quadro i punti vendita della stampa hanno un ruolo strategico fondamentale perché sono la cerniera insostituibile tra i lettori e l’informazione a mezzo stampa. Come Snag condividiamo la battaglia per contrastare le asimmetrie nell’accesso alla stampa: il 34% dei Comuni della Toscana diffusa è già desertificato (comuni senza punti vendita) o a rischio desertificazione (dove rimane un solo punto vendita). Bisogna sostenere la rete esistente e incentivare l’apertura di nuovi punti vendita nei comuni privi del servizio. Serve un patto per la distribuzione della stampa nella Toscana Diffusa che garantisca equità nei rapporti distributivi”, ha commentato il presidente del Sindacato nazionale autonomo giornalai, Renato Russo.
“In Toscana si è innescato un percorso istituzionale virtuoso che ha visto coinvolte maggioranza e opposizione, percorso che in tempi brevissimi ha dato risposte concrete e efficaci al settore. Le Regioni possono fare molto per la rete delle edicole: i sostegni sono fondamentali ma servono anche incentivi con bandi dedicati per lo sviluppo delle edicole, la loro modernizzazione e la creazione di altre attività di servizio a vantaggio della cittadinanza, incentivi alle nuove aperture che favoriscano il turn over generazionale, e forme di contributi per gli investimenti dedicati alla categoria. Sono urgenti misure dedicate ai ‘chioschi’ che nelle città soffrono particolarmente la crisi delle vendite di quotidiani e periodici e che devono intercettare fonti di ricavi addizionali, per arrivare alla sostenibilità economica, conservando sempre come proprio tratto distintivo la vendita della stampa”, ha concluso.