Tragedia di Biandrate, Conftrasporto scrive al premier Draghi

Tragedia di Biandrate, Conftrasporto scrive al premier Draghi

Il presidente Uggè ha scritto una lettera al presidente del Consiglio per far luce sui motivi delle origini delle tensioni nel settore degli autotrasporti.

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22 giugno 2021

“Esistono regole e normative per evitare comportamenti di dubbia dignità per uno Stato civile, ma non sempre sono applicate”: questo l'incipit della lettera inviata dal presidente di Conftrasporto, Paolo Uggé, al premier Mario Draghi, sulla tragedia di Biandrate. Per l’Associazione è evidente che il conducente del camion ha commesso un grave errore, del quale dovrà rispondere. “Tra i corresponsabili però - ha continuato Uggé - c’è il sindacato autonomo che ha indotto lo sciopero a livello nazionale. Ai blocchi a Biandrate c’erano lavoratori provenienti da diverse parti d’Italia e la scelta del sindacato potrebbe anche essere stata volta a ottenere un riconoscimento della propria rappresentatività per competere con i sindacati confederali storici. Mi chiedo se valga la pena mettere a repentaglio l’incolumità delle persone per il riconoscimento di una rappresentatività considerata importante dal sindacato, forse meno dai lavoratori (sembra che gli organizzatori dimentichino che i lavoratori sono forti se uniti e non se divisi)”.

Per quanto riguarda il tema della rappresentanza Conftrasporto denuncia tutte quelle realtà che non rispettano i contratti, gli obblighi contributivi, che sottraggono commesse a imprese o cooperative, che sottopagano i soci (spesso reclutati tra gli immigrati), e auspica che il governo intervenga per dare ordine ad un settore che sta affrontando un periodo di grande crisi. Il punto di riferimento per la rappresentanza è sicuramente l’Albo degli autotrasportatori, che fa parte del dicastero delle Infrastrutture. Per potervi accedere ci vogliono dei requisiti precisi che sono verificati dal ministero.

L’ultimo punto affrontato da Uggè nella lettera è legato ai controlli, previsti per legge, ma poco attuati. “Alla luce di tutto questo, forse si dovrebbe pensare di aggiungere alla Mobilità Sostenibile, da tutti condivisa e associata al ministero delle Infrastrutture, anche il termine Sicura”, ha concluso Uggé.

 

Di

Veronica Mancino

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