Agevolazioni del Piano Transizione 5.0: requisiti e benefici per le aziende

Agevolazioni del Piano Transizione 5.0: requisiti e benefici per le aziende

Focus sul credito d'imposta dedicato alle imprese che investono in strutture produttive italiane verso un modello efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle energie rinnovabili. 

La Transizione 5.0 rappresenta un passo fondamentale per le imprese italiane, accompagnandole verso un modello produttivo più efficiente, sostenibile e innovativo. Con il supporto di agevolazioni e incentivi mirati, le aziende hanno ora l'opportunità di contribuire attivamente alla trasformazione ecologica e digitale, in linea con le normative nazionali ed europee. Nello specifico si tratta di un credito d'imposta alle imprese che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive situate in Italia. L’agevolazione si applica al costo di acquisto dei beni oggetto di investimento nonché alle attività di formazione collegate.

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto significative modifiche alla disciplina del Piano Transizione 5.0, ampliando l'ambito di applicazione e semplificando le procedure di accesso al beneficio.

In questo articolo troverai le informazioni principali sulle agevolazioni previste dal Piano, i requisiti necessari e la documentazione per presentare domanda di ammissione ai benefici.

Obiettivi della Transizione 5.0

L'obiettivo principale di questa agevolazione è ridurre i consumi energetici, favorendo la transizione dei processi produttivi verso modelli più efficienti dal punto di vista energetico, più sostenibili e basati su fonti rinnovabili. Il Piano Transizione 5.0 è parte integrante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che mira a promuovere la digitalizzazione e la transizione ecologica delle imprese italiane.

Il governo italiano ha stanziato 6,3 miliardi di euro per sostenere progetti di innovazione mirati a rendere le filiere produttive più sostenibili.

Agevolazioni

Il credito d’imposta, utilizzabile in compensazione tramite modello F24, è calcolato in base alle spese agevolabili per gli investimenti e alla riduzione dei consumi energetici ottenuta, secondo le percentuali indicate nella tabella seguente:

Il limite massimo complessivo di costi ammissibili è pari a 50.000.000 di euro annui per ciascun soggetto beneficiario in riferimento all’anno di completamento dei progetti di innovazione, indipendentemente dalla data di avvio del progetto.

Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni, incluse quelle finanziate con fondi europei, a condizione che il sostegno non copra le medesime quote di costo dei singoli investimenti del progetto di innovazione. La recente finanziaria ha infatti esteso le possibilità di cumulo dell'agevolazione con il credito d’imposta per investimenti nella Zona economica speciale (ZES unica - Mezzogiorno), rimuovendo il vincolo di cumulabilità con le sole misure basate su risorse nazionali. 

Quadro normativo

Di seguito i riferimenti normativi e i documenti principali che disciplinano il Piano Transizione 5.0:

Requisiti

Per accedere all'agevolazione, i soggetti beneficiari devono rispettare alcuni criteri fondamentali. Il progetto è riservato a:

  • imprese con sede legale nel territorio dello Stato (società, altri enti, ditte individuali,
  • imprese);
  • stabili organizzazioni di soggetti non residenti.

Al contrario sono escluse le imprese:

  • in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, o sottoposte ad altra procedura concorsuale;
  • destinatarie di sanzioni interdittive, che non rispettino le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e inadempienti sul versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.

Beni e spese ammissibili

Gli investimenti proposti dalle imprese devono risultare avviati dal 1° gennaio 2024completati entro il 31 dicembre 2025. Per quanto riguarda i costi, sono ammesse all'interno del Piano le seguenti voci di spesa:

  • investimenti nei beni materiali o immateriali 4.0;
  • software relativi alla gestione di impresa che comprende investimenti in sistemi, piattaforme o applicazioni per l’intelligenza degli impianti, il monitoraggio e la visualizzazione dei consumi energetici o che introducono meccanismi di efficienza energetica come l’Energy Dashboarding;
  • per la sostituzione di macchinari ammortizzati da oltre 24 mesi, non è necessario calcolare il risparmio energetico conseguito. Si applicano i parametri del primo scaglione di riduzione dei consumi, salvo dimostrare un risparmio superiore;

  • per i beni 4.0 acquistati con contratti EPC (Energy Performance Contract) tramite ESCo, l’efficientamento energetico previsto è riconosciuto automaticamente, con i parametri del primo scaglione di riduzione dei consumi energetici;

  • investimenti in beni materiali nuovi strumentali per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, anche a distanza (a eccezione delle biomasse) compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta:
    • gruppi di generazione di energia elettrica;
    • trasformatori e misuratori;
    • impianti di produzione di energia termica rinnovabile - autoprodotta per calore di processo;– servizi ausiliari dell’impianto;
    • impianti di stoccaggio dell’energia elettrica (fino a un importo massimo complessivo di 900 euro/kWh).
      Per gli impianti di autoproduzione da fonte solare sono agevolabili solo quelli con moduli fotovoltaici iscritti al Registro di ENEA prodotti in UE e caratterizzati da elevata efficienza pari o superiore al 21,5%. I moduli fotovoltaici devono essere conformi alle norme tecniche CE EN. Per le tecnologie con moduli a celle normali e bifacciali che comportano, rispettivamente, un incremento di efficienza del 23,5% e del 24%, la base di calcolo del credito d’imposta è maggiorata, rispettivamente, al 120% e 140% del costo di investimento. La producibilità massima attesa degli impianti deve essere del 105% rispetto all’anno precedente l’investimento.
      Sono poi agevolabili i beni finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo localizzati sulle medesime particelle catastali su cui insiste la struttura produttiva, ovvero localizzati su particelle catastali differenti, a condizione che siano connessi alla rete elettrica per il tramite di punti di prelievo (POD) esistenti e riconducibili alla medesima struttura produttiva (o nella medesima zona di mercato, in caso di autoconsumatori dotati di accumulo);
  • spese in attività di formazione finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.
    Sono agevolabili nel limite del 10% degli investimenti effettuati e, in ogni caso, nel limite massimo di spesa di 300.000 euro:
    • le spese dei formatori;
    • i costi di esercizio relativi a formatori, personale dipendente, titolari di impresa e soci lavoratori, direttamente connessi al progetto di formazione (es. spese di viaggio, i materiali e le forniture, ammortamento strumenti, ecc.);
    • i costi dei servizi di consulenza connessi alla formazione;
    • le spese di personale dipendente, dei titolari di impresa e soci lavoratori, partecipanti alla formazione e le spese generali indirette per le ore durante le quali i partecipanti hanno seguito la formazione. Le spese per attività di formazione del personale devono riguardare percorsi di durata non inferiore a 12 ore, anche nella modalità a distanza, che prevedano un esame finale con attestazione del risultato conseguito. Almeno 4 ore dedicate alla transizione energetica e 4 alla transizione digitale.

Quote d'investimento

L’ammontare del credito d’imposta varia in relazione alla quota d’investimento e alla riduzione dei consumi. Di seguito le tabelle del Ministero delle Imprese e del Made in Italy con la riduzione dei consumi energetici e il credito d'imposta corrispondente.

Fino a 10 milioni di euro

% riduzione consumi energetici % credito d’imposta
Struttura produttiva: 3-6%
Processo: 5-10%
35%
Struttura produttiva: 6-10%
Processo: 10-15%
40%
Struttura produttiva: oltre 10%
Processo: oltre 15%
45%

Oltre 10 milioni di euro

% riduzione consumi energetici % credito d’imposta
Struttura produttiva: 3-6%
Processo: 5-10%
5%
Struttura produttiva: 6-10%
Processo: 10-15%
10%
Struttura produttiva: oltre 10%
Processo: oltre 15%
15%

 

Il credito d'imposta può essere utilizzato esclusivamente in compensazione, secondo l'art. 17 del D.Lgs. 9 luglio 1997, n. 241, a partire da 10 giorni dopo la comunicazione del GSE all'Agenzia delle Entrate. È utilizzabile, in una o più quote, entro il 31 dicembre 2025 tramite modello F24 inviato tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate; in caso contrario, l'operazione sarà rifiutata.

Il credito non utilizzato entro il 31 dicembre 2025 può essere ripartito in cinque quote annuali di pari importo. L'importo compensato non può superare il credito maturato e comunicato dal GSE, pena il rifiuto dell'operazione.

Documentazione e presentazione della domanda

Per accedere al credito d'imposta, l’iter previsto è strutturato in tre fasi fondamentali:

  • comunicazione preventiva;
  • comunicazione relativa all’effettuazione degli ordini;
  • comunicazione di completamento.

L’impresa trasmette al GSE (Gestore dei Servizi Energetici) una comunicazione preventiva sul completamento del progetto di innovazione, corredata dalla certificazione di risparmio energetico. Il Gestore, dopo aver verificato la correttezza dei dati e dei documenti, oltre al rispetto del limite massimo dei costi ammessi, comunicherà entro 5 giorni all'impresa l'importo del credito d'imposta prenotato. In caso di informazioni incomplete o non leggibili il GSE chiederà un'integrazione alla documentazione da inviare entro dieci giorni. Le risorse saranno ripartite fino all'esaurimento dei fondi.

Entro 30 giorni dalla ricezione della conferma del credito prenotato (ricevuta di conferma), l’impresa invia una Comunicazione sull’effettuazione degli ordini accettati dal venditore, con pagamento di un acconto pari almeno al 20% del costo totale degli investimenti in beni strumentali 4.0, inclusi i costi accessori, e al 20% del costo totale degli impianti di autoproduzione.

Al termine del progetto di innovazione, l’impresa trasmette una Comunicazione di completamento, accompagnata dalla Certificazione ex-post, contenente tutte le informazioni utili per identificare il progetto completato.

Per accedere alla Piattaforma Transizione 5.0, bisogna invece seguire questi passaggi:

  • registrazione all'Area Clienti del sito del GSE utilizzando le proprie credenziali SPID. In assenza di un profilo, è possibile creare un account come "Operatore";
  • segui le istruzioni operative fornite dal GSE per presentare i progetti, compilando accuratamente tutti i campi richiesti e allegando la documentazione necessaria.

È fondamentale rispettare le tempistiche e le procedure indicate per garantire l'accesso al credito d'imposta e beneficiare delle agevolazioni previste dal Piano Transizione 5.0.

Ecco la documentazione da trasmettere al GSE (che può comunque chiedere delle integrazioni):

  • Dichiarazione sostitutiva di atto notorio (DSAN) precompilata;
  • documento di identità del legale rappresentante;
  • eventuale delega alla presentazione della domanda;
  • certificazione ex-ante attestante la riduzione dei consumi e una ex-post con l’effettiva realizzazione degli investimenti in conformità alla certificazione ex ante;
  • documento di idoneità dell’ente certificatore;
  • dichiarazione di indipendenza e terzietà;
  • dichiarazione antiriciclaggio e dichiarazione "titolare effettivo".

I soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni sono:

  • gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339;
  • le Energy Service Company (ESCo), certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352;
  • gli ingegneri iscritti nelle sezioni A e B dell’albo professionale, nonché i periti industriali e i periti industriali laureati iscritti all’albo professionale nelle sezioni “meccanica ed efficienza energetica” e “impiantistica elettrica ed automazione”, con competenze e comprovata esperienza nell’ambito dell’efficienza energetica dei processi produttivi.

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