Tremonti: "Prima i conti pubblici, poi la crescita"

Tremonti: "Prima i conti pubblici, poi la crescita"

Il ministro dell'Economia dopo il vertice Ecofin: "Con il pareggio di bilancio noi abbiamo la tenuta dei conti pubblici anche in assenza di crescita". "La crisi si allarga alle banche". Il problema della Grecia.

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4 ottobre 2011

"I conti pubblici in Italia tengono anche a crescita zero". Così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, alla fine del vertice Ecofin. "L'Italia - ha detto Tremonti - è uno, forse l'unico paese al mondo che ha l'avanzo primario. Ovvero che presenta una differenza positiva fra le entrate e le spese pubbliche, senza considerare tra le spese gli interessi da pagare sul debito pubblico. E il suo sistema pensionistico è "stabile e credibile. "Noi siamo in controtendenza e questo contribuisce alla discesa del debito pubblico, siamo sulla strada giusta, altri meno". Per Tremonti il ragionamento sulla riduzione del debito pubblico va fatto in questo modo. "Abbiamo poi - aggiunge il ministro - la garanzia che ci viene dall'introduzione del vincolo del pareggio del bilancio. Noi siamo sulla strada giusta, non sono numeri nostri ma del fondo". La crisi dei debiti sovrani si è spostata anche sulle banche, ma il problema europeo ora è la Grecia. "Tutti gli sforzi" dei paesi europei sono "tesi a evitarne il default". Per il ministro sarebbe possibile anche emettere gli eurobond per raccogliere finanza necessaria a rimodulare la scadenza dei debiti, ma servirebbe una governance europea più forte. "Il problema è se si deve modificare il Trattato. Italia e Germania sono a favore - ha proseguito -, altri paesi hanno la campagna elettorale e una opinione pubblica che non può essere stressata troppo".

 

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