Trentennale della Cooperativa Fidi Commercio Turismo Servizi

Trentennale della Cooperativa Fidi Commercio Turismo Servizi

Cuneo, 22 gennaio 2007

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22 gennaio 2007
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"Trentennale della cooperativa fidi commercio turismo servizi�
Cuneo, 22 gennaio 2007

 

 

Autorità, cari amici ed amiche, signore e signori, desidero innanzitutto ringraziare i “padroni di casa�, Ferruccio Dardanello ed Aldo Morra, per avermi invitato a partecipare a questo appuntamento così importante per la vostra Cooperativa di garanzia, il trentennale della sua fondazione.

Vorrei prima di tutto sottolineare un dato di fatto che è sotto gli occhi di tutti, ovvero che il rapporto tra piccole e medie imprese e sistema creditizio vive da sempre momenti di criticità alternati a brevi stagioni di reciproca comprensione. E i confidi, storicamente, si collocano proprio al centro di questo rapporto.

Oggi, l’attività dei confidi assume particolare significato proprio nel terziario, un settore in cui in cui spesso le imprese sono caratterizzate da idee e spirito imprenditoriale da un lato, ma dall’altro da un basso grado di capitalizzazione.

Da una fase iniziale in cui lo spirito di iniziativa, la volontà e la costanza dei promotori prevaleva sulla dimensione organizzativa vera e propria, il fenomeno confidi si è sempre più qualificato come reale e concreto strumento di supporto per l’accesso al credito delle micro e delle piccole e medie imprese. Per rendersi conto di questa evoluzione e della relativa crescita, basta snocciolare alcune cifre.

Secondo gli ultimi dati rilevati da Asso Confidi (l’Associazione intercategoriale recentemente costituita che rappresenta unitariamente il mondo dei confidi e di cui è membro fondatore anche la nostra Federascomfidi), sono circa 1 milione, in Italia, le imprese associate con oltre 21 miliardi di euro di crediti garantiti. Sono cifre che danno la misura di un successo crescente, ma anche di un ricorso sempre più ampio a forme di garanzia mutualistica da parte delle piccole imprese.

Nell’ultimo decennio â€" che è stato caratterizzato da rilevanti processi di concentrazione bancaria che hanno portato, in taluni casi, ad una spersonalizzazione a livello locale del rapporto banca-impresa - i confidi hanno visto rafforzarsi il proprio ruolo grazie al loro forte radicamento territoriale. Nello stesso tempo, ha assunto rilevanza ancora maggiore la funzione svolta per il miglioramento della struttura finanziaria delle aziende, che possono ricorrere a forme tecniche di finanziamento a medio, piuttosto che a breve termine.

Il sistema dei confidi e le banche, però, hanno ancora grossi margini di miglioramento per rendere ancora più solide le nostre imprese.

Se guardiamo, infatti, agli ultimi dati forniti dall’Osservatorio permanente sui rapporti banche-imprese (un’interessante iniziativa promossa dall’ABI in collaborazione con le principali rappresentanze d’impresa tra cui Confcommercio), riscontriamo che in Italia i finanziamenti oltre i 5 anni, seppure in crescita, coprono una quota di circa il 38,2% del totale, a fronte di una media dei Paesi dell’eurozona del 51,7%.

Negli ultimi anni, oltre a fattori strettamente legati al mercato, i confidi sono stati sotto i riflettori anche dal punto di vista normativo. Nel 2003 è stata infatti emanata la legge quadro di settore alla quale stanno facendo seguito specifiche disposizioni regolamentari, collegate all’attuazione dei nuovi accordi di Basilea.

Tutto ciò ci consente di affermare che, ad oggi, i confidi rappresentano un concreto strumento di assistenza alle imprese.

Ma guardiamo al futuro.

La legge quadro di settore pone i confidi di fronte a due alternative strategiche: mantenere l’attuale iscrizione all’elenco tenuto presso l’Ufficio Italiano dei Cambi o trasformarsi in veri e propri intermediari finanziari sotto la vigilanza della Banca d’Italia.

Qualunque sia la scelta legata a fattori finanziari e di mercato, c’è un aspetto che deve rimanere immutato: il forte radicamento territoriale che da sempre costituisce fattore critico di successo per i confidi. La presenza territoriale, infatti, è il presupposto fondamentale per acquisire elementi conoscitivi sulle imprese e sugli imprenditori. Un’attività che consente, dal punto di vista qualitativo, un’integrazione efficace delle istruttorie di affidamento.

Nello stesso tempo, se vogliamo rafforzare la capacità negoziale dei confidi, è necessario che tutti i soggetti, a prescindere dalla loro qualificazione di intermediari finanziari vigilati o di confidi tradizionali, trovino sponda in un’efficace sistema pubblico di controgaranzia.

L’obiettivo deve essere quello di qualificare sempre più il valore delle garanzie, in modo da consentire un effettivo risparmio di capitale di vigilanza per le banche che concedono finanziamenti alle imprese socie degli stessi confidi.

E’ questo il nodo centrale che occorrerà dipanare nei prossimi mesi.

A livello nazionale, la confluenza del Fondo Centrale di garanzia nel nuovo Fondo per la Finanza d’impresa stabilito dalla recente Legge finanziaria, richiederà le necessarie attenzioni per evitare che, come spesso accade nelle fasi di transizione, la fune non venga tirata troppo dalla parte dei soggetti più forti. E’ un malcostume che, purtroppo, conosce fin troppo bene chi opera nel terziario. Un settore a cui il Governo ha comunque riservato la dovuta attenzione circa la garanzia mutualistica per le imprese. E’ stato infatti previsto il rifinanziamento delle società finanziarie di settore per il rilascio di controgaranzie, ed ora anche, come da noi richiesto, di cogaranzie, a favore dei confidi del commercio, turismo e servizi. E’ una “torta� di 30 milioni di euro per il 2007 e di ulteriori 20 milioni annui per i successivi due.

Questo consentirà di rafforzare l’operatività di Finpromoter, la società di settore da noi costituita, che dal 2003 ha già effettuato oltre 7000 operazioni di controgaranzia per un importo di oltre 75 milioni di euro.

Abbiamo dunque risorse adeguate per un ulteriore sviluppo dell’attività e per l’ambizioso progetto di far evolvere la società finanziaria nel nuovo contesto delle regole di Basilea 2, con il chiaro obiettivo di qualificare ulteriormente l’attività dei confidi soci.

In questo contesto, celebrare una ricorrenza come il trentennale della Cooperativa Commercio, Turismo, Servizi di Cuneo, non è un mero atto formale o di compiacenza per un amico Presidente, ma il pieno riconoscimento di un impegno, di una capacità professionale e di un’attenzione all’imprenditore socio che non sono mai venuti meno e che, ne sono certo, costituiranno l’impegno primario anche per l’attività futura.

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