Turismo: l'allarme rosso di Federalberghi

Turismo: l'allarme rosso di Federalberghi

Il fatturato del comparto, stimato in 150mila miliardi per il 2001, si ridurrà del 3% con un calo occupazionale del 5-10% nel 2002. Per gli alberghi, a fine anno la perdita si aggirerà sui 1.500 miliardi di lire. L'amarezza del Presidente Bocca.

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27 novembre 2001

Federalberghi lancia l'allarme rosso per il turismo

 

Per il turismo italiano sembra che al peggio non ci sia mai fine. Ormai non passa giorno senza che arrivino notizie e dati a dir poco sconfortanti. L'ultima "fotografia" del settore, quella fatta da Federalberghi, non fa eccezione. La crisi innescata dai fatti dell'11 settembre significherà infatti, per il comparto ricettivo, un calo di almeno un punto percentuale alla fine de l 2001. Niente di clamoroso, si potrebbe pensare. Peccato, però, che appena qualche mese fa le stesse previsioni parlassero di un incremento del 3%.

I dati, elaborati dall'Osservatorio Turistico-Alberghiero della Federazione, sono stati resi noti nell'ambito del Salone Internazionale dell'Attrezzatura Alberghiera di Rimini. Dal loro esame "emerge il fatto che sono stati sufficienti i crolli di pernottamenti di ottobre e novembre per capovolgere una situazione che fino all'11 settembre portava l'Italia, per il terzo anno conse cutivo, a stabilire un nuovo record di arrivi e pernottamenti turistici, con incrementi di fatturato e di entrate valutarie. Ora la situazione ha detto il Presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - è drammaticamente e repentinamente mutata. A questo punto riteniamo che il fatturato del turismo, stimato in 150mila miliardi di lire per il 2001, si ridurrà del 3% (pari a circa 5mila miliardi di lire in meno), con possibili conseguenze sul fronte dell'occupazione anche nelle strutture alberghiere".

Per quanto riguarda il settore alberghiero in particolare, la musica non cambia di certo. A fine anno la perdita si aggirerà sui 1.500 miliardi di lire, visto che da settembre (–4% di pernottamenti, determinati dal –5,9% degli italiani e dal –1,9% degli stranieri) il segno meno continua a farla da padrone. Ottobre si è chiuso con un sensazionale calo del 13,9% (–3,9% di italiani; –21,8% di stranieri), mentre per novembre ci si aspetta un –9,3% (-5,8% di italiani e –14,4% di stranieri). Tra gli stranieri si evidenzia da giugno ad ottobre una perdita del 10,2% di statunitensi, del –7,8% di inglesi e del 5,5% di giapponesi.

Inevitabilmente, le prospettive sul fronte occupazionale sono nerissime. "Al momento – ha continuato Bocca - di certo vi è il blocco dei contratti a termine. Per il 2002 stime di qualificati centri studi valutano un calo occupazionale tra il 5% ed il 10% a seconda dell'andamento turistico e della ripresa dei viaggi internazionali".

La tendenza, insomma, è chiara: le cose vanno male ed andranno sempre peggio senza quegli interventi eccezionali ed immediati che tutta Confturismo chiede ormai da tempo. "Le anticipazioni del Ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano sui provvedimenti che il Governo si apprestava a varare e che a distanza di oltre due mesi non sono stati ancora presi – ha concluso Bocca - a vrebbero potuto costituire, al di là della misura, la testimonianza di un interesse effettivo per il settore. Dobbiamo, purtroppo, registrare con amarezza che ad oggi nulla è successo".

 

 

 

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