Turismo: mai così bene dal 2001

Turismo: mai così bene dal 2001

I dati dell'Osservatorio turistico-alberghiero di Federalberghi indicano che il numero dei pernottamenti registrati in Italia nel periodo gennaio-settembre 2006 è stato pari a 204 milioni, in aumento dell'1,3% rispetto ai 201,3 milioni del 2005.

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27 settembre 2006

Turismo: federalberghi, 204 milioni di presenze (+1,3% sul 2005)

 

I dati diffusi dall’Osservatorio turistico-alberghiero di Federalberghi indicano che il numero dei pernottamenti alberghieri registrati in Italia nel periodo gennaio-settembre del 2006 è stato pari a 204 milioni, in aumento del 1,3% rispetto ai 201,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Secondo il presidente della Federalberghi-Confturismo e vice presidente vicario della Confcommercio, Bernabò Bocca, “ci sono voluti addirittura cinque anni prima che il turismo italiano riguadagnasse le posizioni raggiunte nel 2001 e sgretolatesi all'indomani degli attacchi terroristici dell'11 settembre dello stesso anno�. Era infatti dal 2001, quando i pernottamenti nelle strutture italiane nel periodo indicato era stato di 203,5 milioni, che non si toccava una cifra simile. A testimonianza del risultato positivo, l'aumento del 1,3% della componente italiana che ha fatto registrare quasi 119 milioni di pernottamenti, rispetto ai 117 milioni del 2005; è stato dell’1,2% l'aumento dei pernottamenti degli stranieri che sono passate da 84,3 a 85,3 milioni. Le località dei laghi (+5,4%), con un totale di 8,9 milioni di pernottamenti, seguite dalle localita' marine (+5,1%), con un totale di 62 milioni di pernottamenti, hanno fatto registrare gli aumenti maggiori. Al mare e' stato registrato un numero di pernottamenti in piu' del 6,7% per gli italiani e dell’'1,7% per gli stranieri, mentre nelle localita' lacustri si e' registrata una crescita del 6,1% degli italiani e del 5,1% degli stranieri. Ottimo risultato per le citta' d'arte che nei primi nove mesi dell'anno hanno registrato 37,5 milioni di pernottamenti, con un sensibile aumento degli stranieri (+4,5%). “Le uniche due note stonate - rileva Federlaberghi - provengono dal turismo montano con un -2,9%, frutto di un +1,4% di italiani ed un -9,5% di stranieri, per un totale di 27,5 milioni di pernottamenti�. E dal turismo delle localita' termali che hanno fatto registrare un -4,4% determinato da un -7,3% di italiani ed un +0,1% di stranieri, per un totale di 8,4 milioni di pernottamenti. Secondo i dati registrati sulle presenze straniere, i tedeschi sono tornati, facendo al momento registrare un +6,6% di pernottamenti, per un totale nei soli mesi estivi di 10 milioni di presenze. Sempre nei quattro mesi estivi si evidenzia il "boom" degli statunitensi cresciuti addirittura del 20,4% e dei giapponesi cresciuti del 13,7%. I francesi sono rimasti stabili (-0,7%), mentre un calo abbastanza importante si e' registrato per gli inglesi (-7,5%).I dati dell'Ufficio Italiano Cambi segnalano come da gennaio a giugno il saldo attivo della bilancia valutaria turistica si sia affermato su un +24,3%, in virtu' di un +8,1% di spese degli stranieri per vacanze in Italia ed un -1,8% di spese degli italiani per vacanze all'estero. Nonostante vi siano segnali di ripresa, sono passati cinque anni da quando i dati erano altrettanto confortanti: "Questo vuol dire - accusa il presidente Bocca - che mentre la Spagna, la Francia, la Grecia hanno lavorato per un recupero delle loro quote di mercato e sono riuscite a segnare tassi di crescita molto superiori ai nostri, nessuna istituzione politica italiana ha invece inteso supportare negli anni uno dei piu' importanti e vitali settori economici del Paese e nessuna azione governativa e' stata mai concretamente messa in atto per sostenere quelle imprese, per lo piu' a conduzione famigliare, che costituiscono l'ossatura del sistema turistico italiano, che produce un giro d'affari di 140 miliardi di euro e influisce per circa il 12% sul Pil nazionale". “Dal 2004 a oggi - spiega - le tariffe alberghiere sono cresciute in linea col tasso d'inflazione, a conferma che il rapporto qualita'-prezzo del nostro sistema ricettivo e' stato addirittura sottostimato rispetto all'aumento del costo della vita del Paese, con una corrispondente riduzione dei margini di guadagno delle aziende�. “Oggi, alla vigilia del varo di una importantissima Legge Finanziaria, che nelle aspettative di tutti dovrebbe rilanciare l'economia, ascoltiamo voci che vedrebbero la introduzione di una cosiddetta 'tassa di scopo' da far pagare ai turisti, ma da imputare nei fatti alle sole imprese turistiche. Di conseguenza la nostra risposta ad una eventualità del genere sarebbe assolutamente dura e conflittuale, considerando illogica la paventata penalizzazione di un settore che con i suoi risultati economici aiuta l'Italia e crescere e svilupparsi�.

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