"Per il turismo organizzato il lockdown non si è mai concluso"

"Per il turismo organizzato il lockdown non si è mai concluso"

Le associazioni rappresentative del turismo organizzato Fiavet, Fto Confcommercio, Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, chiedono al governo interventi urgenti per salvare 13.000 aziende del settore, 20 miliardi di fatturato e gli 80.000 posti di lavoro collegati.  

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5 novembre 2020

"Il lockdown delle aziende del turismo organizzato non si è mai concluso". Lo affermano le associazioni rappresentative del turismo organizzato FiavetFto Confcommercio, Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, chiedendo al governo interventi urgenti per salvare 13.000 aziende del settore, 20 miliardi di fatturato e gli 80.000 posti di lavoro collegati.  

"Sebbene le nostre imprese non siano state destinatarie di specifiche misure di limitazione degli orari di apertura al pubblico (fatta ovvia eccezione per il lockdown generalizzato della scorsa primavera) - proseguono le associazioni - tutti i segmenti che compongono il comparto (l'incoming, l'outgoing, i viaggi d'affari, il turismo invernale, l'organizzazione di eventi e il turismo scolastico) sono stati travolti fin dallo scorso mese di febbraio dalle misure restrittive per il contrasto della diffusione del covid-19 e più recentemente, per quel poco che era ancora attivo, dal dpcm del 24 ottobre e del 3 novembre scorso, insieme alla decisione del 26 ottobre della Farnesina di sconsigliare anche i viaggi in Europa". 

"Il lockdown è nei fatti -aggiungono - non c'è la domanda e non ci sono prodotti da offrire. Questa situazione purtroppo non terminerà prima della fine dell'emergenza pandemica e le imprese del comparto sono, di fatto, a fatturato zero. L'attenzione dimostrata dal governo nei confronti del settore, anche con il recente incremento delle somme destinate al fondo perduto per agenzie di viaggi e tour operator, è un fatto di grande importanza. Consentirà alle imprese di ottenere un parziale ristoro delle ingenti perdite patite da marzo a luglio di questo terribile anno".

"Questo sforzo non è tuttavia sufficiente ad evitare il collasso di un settore strategico per il turismo del nostro paese - affermano le associazioni - E infatti necessario provvedere ad un rifinanziamento del fondo perduto per assicurare alle imprese un parziale ristoro delle perdite registrate anche per il periodo agosto-dicembre 2020. Ottenere dall'Ue l'autorizzazione allo sforamento del temporary framework per consentire anche alle aziende del settore di maggiori dimensioni di avere accesso a forme di sostegno. Includere le agenzie di viaggi e i tour operator tra i beneficiari delle misure in materia di tax credit affitti, sospensione del versamento dei contributi previdenziali, seconda rata Imu. Incrementare il fondo di soli 5 milioni di euro istituito per l'indennizzo dei consumatori titolari di voucher non utilizzati alla scadenza di validità e non rimborsati a causa dell'insolvenza o del fallimento degli operatori turistici o dei vettori". 

"Si consideri che secondo una stima approssimativa, i voucher emessi dal comparto del turismo organizzato e da quello alberghiero, senza considerare i vettori, ammontano almeno a 500 milioni di euro. Bisogna poi estendere gli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori del settore fino almeno al mese di giugno 2021. Aidit, Astoi, Assoviaggi, Fiavet e Fto ricordano che" in assenza di interventi concreti e tempestivi a sostegno del comparto il rischio è di consegnare le leve strategiche della gestione e dell'indirizzamento dei flussi turistici da e per il nostro paese nelle mani di pochi grandi operatori stranieri, perdendone definitivamente ogni controllo".. 

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