Turismo: pioggia di disdette su città d'arte e congressuale

Turismo: pioggia di disdette su città d'arte e congressuale

D:20-3-2003 P:01 T:MISSILI SU BAGHDAD: E' L'ORA DELLA GUERRA

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20 marzo 2003
Turismo: disdette a pioggia per città d’arte e congressuale

Turismo: disdette a pioggia per città d’arte e congressuale

 

Improvvisa impennata delle cancellazioni alberghiere, soprattutto da parte della clientela statunitense e di quella straniera in generale. E’ il primo effetto dello scoppio della guerra in Iraq secondo le rilevazioni effettuate da Federalberghi-Confturismo. Le aree maggiormente colpite sono le città d’arte e d’affari, dove il calo degli statunitensi comincia a toccare punte del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma la vera novità riguarda il turismo congressuale: tutte le multinazionali americane hanno infatti bloccato lo svolgimento di meeting e congressi in Italia e nel mondo.

“La componente statunitense – ha sottolineato il presidente di Federalberghi-Confturismo Bernabò Bocca -  copre circa il 10% del turismo congressuale italiano, con punte del 20% in alcune città quali Roma e Milano. Per capire il peso economico del turista statunitense in Italia va detto che nel 2000 le spese in Italia furono pari a 2,5 miliardi di euro, nel 2001 di 2 miliardi di euro e nel 2002 di 1,3 miliardi di euro”.

Questo improvviso scossone, denuncia ancora Bocca, “potrebbe a breve produrre contraccolpi sui livelli occupazionali delle imprese turistiche. Basti pensare che nei tre mesi successivi all’attentato dell’11 settembre del 2001 nei soli alberghi e ristoranti si persero poco più di 40 milaassunzioni”.

 

 

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