Il turismo prova a ripartire

Il turismo prova a ripartire

Cancellati i cinque giorni di quarantena per chi arriva da Paesi europei, Gran Bretagna e Israele. Per gli americani si attendono novità per lunedì prossimo, nel frattempo si rafforzano i voli "covid free".

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20 maggio 2021

Dal 16 maggio scorso è sparita la mini quarantena per le persone provenienti dai Paesi europei, Gran Bretagna e Israele. Lo ha previsto un'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Come annunciato giù il 4 maggio scorso dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, per entrare nel nostro Paese i turisti devono dunque semplicemente rispettare le stesse regole in vigore per gli spostamenti verso le regioni non gialle. Basta quindi presentare un tampone negativo, dimostrare di essere vaccinati o di essere guariti dal Covid negli ultimi sei mesi per evitare la quarantena di 14 giorni, vero e proprio freno per la rinascita del comparto alle porte dell'estate. L'obiettivo del governo è quello di riaprire a tutti i Paesi stranieri che abbiano raggiunto un alto livello di vaccinazione. Per gli Usa, in particolare, si ipotizza metà giugno ma i tempi potrebbero essere accorciati: la cabina di regia prevista per lunedì 17 dovrebbe infatti affrontare anche il tema della eliminazione della quarantena per gli ingressi provenienti dai Paesi del G7, in particolare Usa, Canada e Giappone. Nel frattempo si potenziano i voli “covid free”: un'altra ordinanza firmata dal ministro della Salute ne  estende la sperimentazione agli aeroporti di Venezia e Napoli, oltre a Milano e Roma, e amplia i Paesi di provenienza a Canada, Giappone, Emirati Arabi Uniti, oltre agli Stati Uniti. Alla Camera il premier Draghi aveva peraltro affermato, in riferimento proprio ai Paesi del G7, che "saranno favoriti gli ingressi senza quarantena in caso di certificazione vaccinale".

"Abbiamo chiesto con molta enfasi che Commissione ed Europarlamento procedano con la massima rapidità al certificato verde, per avere un modello europeo su cui confrontarsi per la misure turistiche", ha spiegato dal vertice europeo di Porto il premier Mario Draghi, ben consapevole che il turismo sarà decisivo per il rimbalzo del Pil italiano nel secondo semestre 2021.Lo stesso ex presidente della Bce ha lanciato un forte appello all’adozione di un modello comunitario unico, "perché se ogni Paese ha il suo certificato, attua misure diverse per quanto riguarda il turismo ci sarà una gran confusione". La replica da Bruxelles è arrivata direttamente dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: "il lavoro legale e tecnico per il 'certificato verde' è sulla buona strada affinché il sistema sia operativo a giugno".

Garavaglia: “ripartenza più forte per i più veloci”


"Il Pil non lo fa il governo, alla fine lo fa il mercato. Il governo può e deve mettere gli operatori del turismo nelle condizioni di fare bene e di lavorare al meglio, con le date certe e i protocolli chiari. Per questo anticiperemo alla metà di maggio il lasciapassare europeo, i cui tempi non saranno brevissimi". Così il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, al convegno inaugurale di Bit Digital. "Sappiamo - ha aggiunto Garavaglia - che le regole sono queste, ma da noi valgono da metà maggio e questo vuol dire togliere la quarantena con i Paesi europei e non solo, anche da Israele e Gran Bretagna e io mi auguro che questa lista in tempi rapidi si allunghi sempre di più perché chi è più veloce ha la ripartenza più forte".

 

Vaccinati extra Ue, presto la fine delle restrizioni

I turisti già vaccinati provenienti da Paesi extra Ue potranno presto entrare senza problemi in Europa. Gli Stati membri dell'Ue hanno infatti raggiunto un accordo su una proposta di raccomandazione avanzata poco più di due settimane fa dalla Commissione che rende meno rigidi i criteri in base ai quali viene stilata la lista dei Paesi considerati sicuri dal punto di vista epidemiologico. "Il Consiglio - ha detto il portavoce della Commissione Christian Wigand -dovrebbe anche stilare una lista di Paesi con una buona situazione epidemiologica dai quali i viaggi sono permessi, sulla base di nuovi criteri". 

 

Per Confturismo sulla quarantena un “passo indietro”

Il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patanè, ha commentato le decisioni del tavolo operativo definendo "incomprensibile il motivo per cui non si tolga la quarantena agli americani, che si sono vaccinati per primi. Io penso che ci vorrebbe un po' più di regia, non fare proclami ma studiare bene le dichiarazioni perché innestano delle reazioni economiche nelle aziende che sono molto gravi. I passi indietro non sono belli, non si può promettere se non si può mantenere e si deve tornare indietro". "Gli americani - ha spiegato - sono un mercato molto importante, non farli venire adesso se sono vaccinati o immunizzati vuol dire non riprenderli più. Non parlo solo del turismo, ma anche di tutto il mondo business, dei congressi, delle aziende che devono andare avanti e indietro e invece e tutto fermo. Dobbiamo ripartire, stiamo affondando". Patanè è tornato poi a chiedere le vaccinazioni per gli operatori del settore e non solo: "è molto importante, si fanno arrivare le persone più serene in vacanza anche dai Paesi stranieri. Le nostre aziende sono tutte disponibili, sarebbe questo il momento per vaccinare tutti, dalle strutture ricettive agli aerei, da chi lavora nei ristoranti fino al personale dei supermercati. Abbiamo vaccinato professori che insegnano da casa".

 

Confcommercio: vacanza prenotata per quasi 9 milioni di italiani

Ad oggi sono quasi 9 milioni (8 milioni e 750mila, per la precisione) gli italiani che hanno prenotato una vacanza estiva o stanno per concludere la prenotazione. Lo ha reso noto Alberto Corti, responsabile Turismo di Confcommercio, che specifica che "si tratta del 35% di quei 25 milioni che normalmente fanno una vacanza in una struttura turistica, da giugno a settembre in Italia o all'estero”. Qualcosa si muove, dunque, anche se "al momento – ha aggiunto Corti - l'unica cosa che si può constatare è un incremento molto forte delle richieste di informazioni, unito al consolidamento delle prenotazioni da parte degli italiani". Ovviamente e purtroppo "resta ancora fuori il 65% di italiani che sta chiedendo informazioni e magari non andrà proprio in vacanza o per motivi economici o per sfiducia sull'andamento della pandemia”.

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