Turismo, Centinaio: "servono coraggio e gioco di squadra"

Turismo, Centinaio: "servono coraggio e gioco di squadra"

Il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali ha partecipato al convegno organizzato dall'Osservatorio parlamentare per il turismo. No alla tassa di soggiorno: "ogni volta che ne sento parlare mi viene in mente Frittole".

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30 luglio 2019

Sostenibilità, rispetto delle regole, tassa d'ingresso e di soggiorno, trasporti, codice identificativo e classificazione delle strutture alberghiere, formazione, legge quadro sulle professioni alberghiere, legge Bolkestein. Sono alcune delle tante sfide che attendono il Turismo italiano affrontate dal convegno organizzato dall'Osservatorio parlamentare per il turismo guidato da Ignazio Abrignano a cui hanno partecipato, fra gli altri, il ministro Gian Marco Centinaio e il presidente dell'Enit Giorgio Palmucci. "Ho sentito con gioia – ha detto Centinaio - parlare di coraggio. Nel turismo ora serve coraggio e non bisogna essere stupidi. Si pensa spesso che uno che corre da solo contro un milione di nemici sia un coraggioso ma sono convinto sia meglio lavorare anche un giorno di più sulla strategia e ottenere poi dei risultati tali da essere ricordato". Il ministro ha sottolineato poi come in Italia spesso si viene fermati dalla macchina burocratica che serve a garantire il rispetto delle regole ma spesso è "autoreferenziale", troppo lenta e blocca tutto. "Considerate ad esempio – ha aggiunto - che a luglio dell'anno scorso abbiamo deciso di spostare il turismo dal Ministero della cultura all'agricoltura e solo a fine gennaio siamo diventati operativi... E poi l'Enit: mi si contestava il fatto che nel cda stessi mettendo persone 'troppo competenti' perché le persone nominate venivano da quel campo. E chi dovevo mettere? Il mio salumiere? Oppure dovevamo fare come nella scorsa legislatura: sapete cosa succedeva quando si parlava del famoso oro o petrolio d'Italia e cioè il turismo? Gli unici che ne capivano perché arrivavamo dal settore, eravamo alla Camera Ignazio Abrignano e al Senato io e il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. Un po' poco. Invece vogliamo mettere nei posti giusti del turismo persone competenti. A partire dalla consulta del Turismo accessibile, dove vogliamo persone che sanno di cosa stiamo parlando".  Sull'idea di un Ministero del Turismo dedicato con portafogli Centinaio dice: "è anche un mio sogno, come di tanti che lavorano in questo campo, ma sarebbe stupido pensarlo nelle condizioni attuali, con un Titolo V della Costituzione che fa del turismo una materia esclusiva delle Regioni". Sulla tassa d'ingresso e di soggiorno Centinaio usa l'ironia. "Per combattere l'overtourism sono assolutamente contrario a questi mezzi e l'ho sempre detto. Ogni volta che ne sento parlare mi viene in mente Frittole" dice riferendosi alla famosa scena di Roberto Benigni e Massimo Troisi al passaggio alla dogana nel film "Non ci resta che piangere". "Con l'Enit stiamo cercando in tutti modi di portare nuovi turisti in Italia e poi li tartassiamo di tasse?", ha aggiunto. Sull'altro tema sempre caldo e cioè la Bolkestein Centinaio ha detto: "voglio fargli vedere il documento che stiamo cercando di condividere con l'Europa per evitare di incorrere nella procedura di infrazione. La Commissione Europea si è resa disponibile a ragionare con il governo italiano e questa mi sembra già una buona base di partenza. Se vi ricordate qualche mese fa si parlava di infrazione certa". Il ministro ha parlato anche della formazione ("nelle scuole alberghiere e turistiche ci sono programmi antiquati e inadatti, con Bussetti abbiamo creato una task force apposita") e della  legge quadro sulle professioni turistiche ("ora non ci sono leggi all'altezza").

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