"Turismo, stesso mercato e stesse regole"

"Turismo, stesso mercato e stesse regole"

Confcommercio Toscana ha organizzato a Livorno un convegno su lotta all'abusivismo, alla concorrenza sleale e all'illegalità nel settore turistico. Lapini: "le imprese non soffrono solo per l'illegalità, ma anche di legalità incerta e arretrata rispetto ai cambiamenti del mercato".

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16 settembre 2015

Si è parlato di lotta all'abusivismo, alla concorrenza sleale e all'illegalità nel convegno organizzato il 15 settembre scorso da Confcommercio Toscana a Livorno presso la sede del quotidiano Il Tirreno. Ospiti del dibattito, moderato dal direttore del Tirreno Omar Monestier e dal direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, l'assessore al turismo della Regione Toscana Stefano Ciuoffo, la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, il presidente regionale di Federalberghi Paolo Corchia, il vicario nazionale (e presidente regionale) della Federazione Italiana Pubblici Esercizi Aldo Cursano e il presidente regionale del Sindacato Balneari Graziano Giannessi, nonché l'esperto di marketing territoriale Stefano Dall'Aglio. La presidente Lapini, presente anche nella veste di delegato di Confcommercio nazionale per la sicurezza e la legalità, ha sottolineato  numeri alla mano  l'impatto economico dell'illegalità: "l'Ufficio Studi di Confcommercio, in occasione della giornata di mobilitazione 'Legalità mi piace', ha stimato che l'abusivismo nel settore del turismo 'costa' 5,2 miliardi di euro in termini di perdita di fatturato. A questi si aggiungono i 7,8 miliardi dell'abusivismo commerciale e i 3,3 della contraffazione. Cifre che da sole, messe insieme, superano i 16 miliardi e sono purtroppo corroborate anche dalla percezione che di questi fenomeni hanno i nostri imprenditori". Anche la concorrenza sleale, come quella della somministrazione parallela (ovvero sagre&Co) per i pubblici esercizi, in tempi di crisi si è molto acuita e rischia di compromettere lo stato di salute di molte aziende, oltre ad incidere negativamente sui numeri dell'occupazione. Nella ricettività e nei trasporti, poi, nuovi fenomeni nati sulla scia della sharing economy (dai taxi condivisi di UberPop all'esplosione di camere in affitto con AirBnB) e amplificati grazie al web e ai social media, pur muovendosi sul filo della legalità pongono quesiti sempre più pressanti e la necessità di ridefinire ruoli e strategie sul mercato. Non c'è solo l'illegalità manifesta a minacciare le nostre imprese - ha aggiunto Anna Lapini - ogni giorno si muore anche di eccessiva burocrazia, di interpretazioni normative arbitrarie, di leggi fatte male, obsolete e impaludate, che non riescono a cogliere – né tantomeno a prevedere – i cambiamenti del mercato. Noi imprenditori siamo abituati a pensare al cambiamento perché ce lo impone il mercato nel suo continuo mutare. Ogni giorno per noi è una sfida continua perché chi si ferma è davvero perduto. Ai legislatori chiediamo di essere anticipatori, non meri compilatori di liste di regole: devono saper prevedere e guidare gli scenari futuri dello sviluppo. Solo così potranno essere veri alleati delle imprese nel perseguire gli obiettivi comuni della crescita economica e dell'occupazione".

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