Indagine Confcommercio-Format Research: il 40% degli imprenditori rileva un peggioramento, l’80% ha fatto investimenti per proteggersi. A preoccupare sono soprattutto i furti (38,7%).

Il 40% degli imprenditori del terziario di Udine ha rilevato un peggioramento della propria sicurezza rispetto al passato quando svolge il proprio lavoro. E i più preoccupati (50,4%) sono quelli attivi nei pubblici esercizi. È il risultato principale dell’indagine “Microcriminalità nel Comune di Udine, l’impatto sociale ed economico sulle imprese” realizzata da Confcommercio Udine in collaborazione con Format Research.

Entrando nel dettaglio, si scopre che il 39,4% degli imprenditori teme molto o abbastanza che la propria impresa possa essere esposta a fenomeni criminali quali furti, rapine, atti vandalici, aggressioni, violenze. Ciò che maggiormente preoccupa sono i furti (38,7%), le truffe e le frodi informatiche (28%) e le aggressioni (24%). Quasi il 59% circa, poi, ritiene “molto” o “abbastanza” grave il problema dell’esposizione delle imprese al rischio di rapine, violenze e atti di vandalismo. Immaginando di trovarsi vittime di atti criminali, il 62,7% sporgerebbe denuncia e il 42% segnalerebbe la situazione alle forze dell’ordine.

L’80% degli imprenditori ha investito nella sicurezza: tra le misure attuate prevalgono i sistemi di allarme antifurto e antirapina (52%) e la videosorveglianza (47,3%).

“Non ci sostituiamo al Ministero che puntualmente monitora la situazione della pubblica sicurezza sul territorio. Quello che diffondiamo è un contributo di Confcommercio sul sentiment delle imprese, in particolare di quelle dei pubblici esercizi che lavorano in orari diversi da quelli del commercio e sono a stretto contatto con una platea più ampia di popolazione. Quello che ci interessa, anche stavolta, non è la protesta fine a se stessa, ma cercare assieme a istituzioni e forze dell’ordine una soluzione di sistema”: così il vicepresidente nazionale e presidente di Confcommercio Udine, Giovanni Da Pozzo.