Ue: "Italia penalizzata da debito alto e perdita di competitività"

Ue: "Italia penalizzata da debito alto e perdita di competitività"

Rapporto della Commissione Europea sugli squilibri macroeconomici. Sono tre gli squilibri macro-economici fondamentali di cui soffre l'Italia : l'alto debito pubblico, la perdita di competitività esterna e il debole andamento della produttività. Altro problema, la debolezza delle banche.

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10 aprile 2013

 

Rapporto della Commissione Europea sugli squilibri macroeconomici. Sono tre gli squilibri macro-economici fondamentali di cui soffre l'Italia secondo la Commissione europea: l'alto debito pubblico, la perdita di competitivita' esterna e il debole andamento della produttivita'. Anche se alcune "importanti misure" sono state prese nell'ultimo anno, la loro piena attuazione "resta una sfida" aperta e "c'e' margine di azione per ulteriori azioni in molte aree". A questi tre fattori piu' tradizionali se ne aggiunge un altro: le banche. "La crisi prolungata ha indebolito la capacita' del settore bancario italiano di sostenere il necessario aggiustamento economico".  Anzitutto, sostiene l'esecutivo Ue, "la prolungata debolezza strutturale ha ridotto la capacita' dell'Italia di resistere e di assorbire gli shock economici", in secondo luogo "l'alto debito pubblico resta un fardello pesante per l'economia italiana", specialmente tenuto conto della "persistente lenta crescita", ed e' "la fonte principale di debolezza". Tra gli squilibri, la Commissione identifica quindi "la perdita di competitivita' esterna dell'economia italiana, che evidenzia il problema di crescita della produttivita'", mentre la performance delle esportazioni "continua a soffrire". Al quinto punto, la constatazione che "la resistenza del settore
bancario si e' seriamente indebolita dalla meta' del 2011, minando la capacita' delle banche di sostenere l'attivita' economia e gli aggiustamenti", mentre l'esecutivo ricorda come il Paese continui a
trovarsi di fronte alle sfide per "una seria correzione" dei conti. Infine, l'esecutivo sottolinea la necessita' di "una piena attuazione" delle riforme strutturali avviate, perche' queste possano "produrre i frutti" sperati.
 
 

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