Ufficio Studi: ai saldi non si rinuncia

Ufficio Studi: ai saldi non si rinuncia

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4 gennaio 2013

Secondo i risultati delle interviste effettuate nelle giornate del 28 e 29 dicembre dall’Ufficio Studi di Confcommercio Ravenna che ha realizzato un sondaggio tra i commercianti, emerge una diffusa fiducia sull’andamento dei saldi, in particolare sulle prime settimane dall’avvio, in controtendenza rispetto alle stime nazionali.

Per la maggioranza degli operatori intervistati le vendite saranno stabili o in aumento (66,6%), contro il 33,4% per i quali diminuiranno. Rispetto allo scorso anno, coloro che si aspettano un aumento o una stabilità delle vendite sono in crescita del 12% e di conseguenza la percentuale di coloro che si attendono una diminuzione si attesta al di sotto del dato 2012, anche se ancora lontano dal 2011 (22%).

C’è dunque un recupero di ottimismo sull’anno precedente: due anni fa, la percentuale degli intervistati che dichiarò un’aspettativa di stabilità o di aumento si attestò al 78%.

Tabella 1 - ASPETTATIVE SULL’ANDAMENTO DELLE VENDITE NEI

SALDI INVERNALI - CONFRONTO 2011/2012

Cosa si aspetta quest’anno dalle vendite nel periodo dei saldi?

 

 

ANNO 2011

%

ANNO 2012

%

ANNO 2013

%

aumento

33 %

18,2%

20,8%

stabilità

45 %

36,4%

45,8%

diminuzione

22 %

45,4%

33,4%

TOTALE

100%

100%

100%

Anche per quanto riguarda l’intensità della spesa delle famiglie, per il 67% degli intervistati si spenderà dai 30 ai 120 € (lo scorso anno era il 73,5%), stabile la spesa dai 15 ai 30€. Il dato più interessante riguarda la fascia di spesa dagli 80 ai 120€, in forte aumento rispetto allo scorso anno e anche rispetto al 2011. Il 16,3% pensa che i clienti spenderanno oltre i 120€, in aumento rispetto al 2012.

Tabella 2 - ASPETTATIVE SULLA SPESA DELLE FAMIGLIE (scontrino medio)

CONFRONTO 2011/2012

Quanto pensa che spenderanno mediamente le famiglie (scontrino medio)?

 

 

 

ANNO 2011

%

ANNO 2012

%

ANNO 2013

%

 

meno di 15€

-

-

-

 

15-30 € ?

11 %

16,5%

16,7%

 

30 - 80 € ?

56 %

46,0%

25,0%

 

80-120 € ?

33 %

27,5%

42,0%

 

oltre i 120 € ?

-

10,0%

16,3%

 

 

TOTALE

100%

 

 

 

 

 

 

Per quanto riguarda la tipologia di prodotti più venduta, il 38,5% dichiara che si aspetta di vendere ‘beni utili’ (con una diminuzione dell’8,5% rispetto allo scorso anno), più ‘prodotti di marca’ (42,3% con un aumento di 15 punti ritornando quindi ai livelli del 2011), in calo i ‘prodotti economici’, il 7,6% dichiara ‘nessuno in particolare’.

Tabella 3 – ASPETTATIVE SULLA TIPOLOGIA DI PRODOTTI PIU’ VENDUTA

CONFRONTO 2011/2012

Da quali prodotti, questo anno,

si aspetta il maggior numero di vendite?

 

 

Anno 2011

%

Anno 2012

%

Anno 2013

%

prodotti di marca

45 %

27,2%

42,3%

prodotti economici

22 %

18,0%

7,8%

beni utili

33 %

47,0%

38,5%

beni futili

-

-

3,8%

nessuno in particolare

-

7,8%

7,6%

 

TOTALE

100%

 

Conclusioni

“Le aspettative degli operatori sulle vendite dei saldi invernali - dichiara Graziano Parenti, Presidente Confcommercio Ravenna - mostrano una diffusa fiducia: è in aumento infatti, il numero di commercianti che si attende una risposta positiva da parte dei consumatori, dopo un avvio di stagione fiacco come quella di quest’autunno-inverno (in particolare nel settore dell’abbigliamento). Lo scontrino medio quoterà tra i 30 e i 120 € per la maggioranza degli intervistati, con punte dagli 80 ai 120 per il 42% degli intervistati, il dato più alto degli ultimi tre anni. Inoltre, ci si aspetta di vendere un maggior numero di prodotti oltre i 120 €”.

Come sono andate le vendite natalizie 2012?

Per la maggior parte dei commercianti intervistati le vendite natalizie sono state stabili o soddisfacenti (60%): stabili per il 36% e soddisfacenti per il 24%.

Il 36% ha dichiarato un calo o un forte calo delle vendite. Se sommiamo le percentuali di chi ha dichiarato vendite in aumento, soddisfacenti e stabili la percentuale arriva al 64%.

Rispetto al 2011 i risultati sono incoraggianti: infatti lo scorso anno alla domanda “Come sono andate le vendite natalizie?”, il campione si era spaccato a metà: stabili per il 45,5% e in calo per un altro 45,5%. Il 9% degli intervistati aveva dichiarato un forte calo. Se si sommavano le percentuali di chi aveva dichiarato vendite in calo e in forte calo, la percentuale arrivava al 54,5%. Nessuno aveva dichiarato soddisfacenti le vendite natalizie o addirittura molto bene.

COME SONO ANDATE LE VENDITE NATALIZIE 2012?

Come sono andate le vendite natalizie 2012?

 

Anno 2012

%

Anno 2011

%

molto bene

4%

-

soddisfacenti

24%

-

stabili

36%

45,5%

in calo

32%

45,5%

in forte calo

4%

9,0%

 

-

-

TOTALE

100%

100%

Se si considerano le risposte dei commercianti del centro storico della città le percentuali non cambiano di molto: molto bene per il 5,2% degli intervistati, soddisfacenti per il 32,2%, stabili per il 26,6%, in calo per il 31% e in forte calo per il 5%.

Rispetto al dato generale, in centro storico aumenta la percentuale di chi si ritiene soddisfatto (32,2% contro il 24%) e di conseguenza diminuisce la percentuale di chi ha avuto vendite stabili.

COME SONO ANDATE LE VENDITE NATALIZIE 2012 NEL CENTRO STORICO?

Come sono andate le venidte natalizie 2012 nel centro storico?

 

Anno 2012

%

 

molto bene

5,2%

 

soddisfacenti

32,2%

 

stabili

26,6%

 

in calo

31,0%

 

in forte calo

5,0%

 

 

-

 

TOTALE

100%

 

UFFICIO STAMPA

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

 

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