Unione Alto Adige: “siamo contrari al lockdown”

Unione Alto Adige: “siamo contrari al lockdown”

Secondo l'Associazione altoatesina la decisione della Giunta provinciale non è la strada giusta per arginare la pandemia.

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5 febbraio 2021

Il lockdown torna in Alto Adige: a partire dall'8 febbraio e per altre tre settimane, la provincia autonoma di Bolzano, dopo essere stata classificata come zona rosso scuro, ha deciso di chiudersi per contrastare la diffusione del covid. Una notizia negativa per l'Unione commercio turismo servizi Alto Adige, infatti secondo l'Associazione: “la chiusura di alcune attività che non rappresentano assolutamente un hotspot, come nel novembre dello scorso anno, ha dimostrato di non portare assolutamente a nulla, e rifarlo ora non ne aumenterà l’efficacia. Si tratta di una decisione assolutamente priva di senso”.

Il presidente dell'Unione Philipp Moser traccia un quadro drammatico: “il commercio è completamente a terra. Inoltre non ci sono finanziamenti a compensazione. Sono attese forte reazioni delle aziende in tutta la provincia, qualcosa si sta preparando”.

Al posto del lockdown sarebbe meglio instituire “misure più severe – continua Moser – come controlli e ulteriori misure di protezione, ma le aziende devono rimanere aperte per quanto possibile e continuare a lavorare”. In questo periodo di crisi bisogna guardare al futuro, “per evitare di dover raccogliere un domani i cocci di gran parte dell’economia e non trasformare una crisi economica in una vera e propria catastrofe con innumerevoli fallimenti e perdite di posti di lavoro, chiediamo fin d’ora, e con grande urgenza, alla politica di tutelare, mettere in sicurezza e sgravare le aziende altoatesine anche sul lungo termine”, conclude il presidente dell’Unione.

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