Sicurezza cercasi...

Sicurezza cercasi...

Ricerca Univ-Censis: per oltre il 94% degli italiani la sicurezza è condizione essenziale della vita sociale, ma oltre un terzo evita di uscire per paura. Nel 2024 Roma guida per numero assoluto di reati, Milano per incidenza sulla popolazione. Cresce la domanda di tutela urbana e il ruolo della vigilanza privata si consolida in un contesto di allarme sociale diffuso.

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7 maggio 2025

La domanda di sicurezza è ormai un elemento strutturale del benessere percepito dagli italiani. Di fronte a una criminalità in ripresa e a una crescente richiesta di presidio, il ruolo della vigilanza privata è centrale soprattutto nelle grandi città come Roma che proprio in queste settimane sta vivendo giornate molto particolari per la sicurezza tra la celebrazioni del funerale del Papa e lo svolgimento del Conclave. Ma per sostenere l’evoluzione del settore, servono politiche di valorizzazione economica e professionale coerenti con il valore pubblico dei servizi resi. Questi i temi discussi nel corso della presentazione dei risultati del primo rapporto Univ-Censis “La sicurezza del fuori casa” (link al documento integrale in pdf), che si è tenuta a Roma nella sede nazionale di Confcommercio alla presenza del Questore di Roma, Roberto Massucci, del Delegato alla Sicurezza di Roma Capitale, Francesco Greco, del Direttore di Confcommercio Roma, Romolo Guasco, del presidente di Federpreziosi Roma, Pierpaolo Donati, del presidente presidente Fipe Roma, Sergio Paolantoni e la presidente UNIV Anna Maria Domenici.

Il bisogno di sicurezza fuori casa

Il 94,2% dei cittadini desidera potersi muovere senza timori tra lavoro, studio e tempo libero, ma il 38,1% ha rinunciato almeno una volta a uscire per paura. La dimensione relazionale della vita urbana si confronta così con una diffusa percezione di rischio che influenza comportamenti e abitudini.

Criminalità: andamento e percezione

Nel 2024 sono stati denunciati 2,39 milioni di reati, in crescita del 3,8% rispetto al 2019, ma ancora sotto i livelli del 2014. Rapine e borseggi sono in aumento, soprattutto nei contesti urbani ad alta densità e mobilità. A Roma, dove si concentra l’11,3% dei reati totali, i borseggi sono cresciuti del 68% rispetto al 2019. La percezione del rischio supera i dati reali: il 70,4% degli italiani ritiene che la criminalità sia aumentata, percentuale più elevata tra donne e persone a basso reddito. Seguono Milano con 226.230 reati (9,5%), Napoli con 132.809 e Torino con 128.919. Considerando però l’incidenza sulla popolazione, Milano è al primo posto con 69,7 reati ogni 1.000 abitanti, seguita da Firenze (65,3), Roma (64,1), Bologna (60,9) e Rimini (60,3). Il dato evidenzia una concentrazione della criminalità nei grandi centri urbani e nei territori a forte pressione turistica o commerciale.

Prime 10 province/città metropolitane per reati denunciati, 2024 (1) (v.a., per 1.000 abitanti e var. % 2023-2024)

Province/città metropolitane

V.a.
2024

Per 1.000 abitanti
2024

Var.%
2023-2024

Roma

271.033

Milano

69,7

Monza e della Brianza

12,4

Milano

226.230

Firenze

65,3

Trento

11,1

Napoli

132.809

Roma

64,1

Padova

11,1

Torino

128.919

Bologna

60,9

Reggio nell'Emilia

10,8

Firenze

64.571

Rimini

60,3

Gorizia

10,6

Bologna

62.006

Torino

58,5

Bologna

9,9

Palermo

47.171

Prato

51,3

Trieste

8,9

Brescia

44.375

Venezia

49,7

Massa-Carrara

8,7

Catania

42.423

Livorno

48,8

Udine

8,0

Venezia

41.492

Genova

48,5

Grosseto

8,0

Italia (2)

2.388.716

Italia (2)

40,5

Italia (2)

2,0

  1. I dati del 2024 sono provvisori
  2.  Include i reati territorialmente non attribuiti

Fonte: elaborazione Censis su dati SDI/SSD- Ministero dell'Interno e Istat

 

Donne e sicurezza: impatto e rinunce

Il 75,8% delle donne ritiene che la strada sia più pericolosa rispetto a cinque anni fa. La crescita di reati come molestie, scippi e violenze sessuali – +34,9% in cinque anni – alimenta comportamenti di autotutela e limita la libertà personale. Il 25,6% delle donne dichiara di aver subito almeno una molestia sessuale.

Reati

V.a.
2024

Var.%

2019-2024

2023-2024

Atti persecutori

20.289

26,3

3,8

Maltrattamenti contro famigliari e conviventi

27.962

34,1

10,7

Violenza sessuale

6.587

34,9

5,7

Omicidio in ambito familiare/affettivo con vittime di genere femminile

99

4,2

3,1

(*) Con vittime prevalentemente o esclusivamente di genere femminile

Fonte: elaborazione Censis su dati SDI/SSD, Ministero dell'Interno

 

Vigilanza privata: ruolo e percezione pubblica

Il modello di sicurezza si basa sempre più su un sistema integrato pubblico-privato. Il 65,1% degli italiani ritiene che lo Stato non possa presidiare da solo tutti i luoghi sensibili. La vigilanza privata opera in ospedali, banche, snodi logistici e aree commerciali, garantendo una presenza continua e discreta. Oltre 12 milioni di italiani hanno chiesto assistenza a questi operatori, quasi 8 milioni sono stati aiutati in situazioni di emergenza.

Opinioni sul ruolo della vigilanza privata, 2020-2025 (val. %)

Opinioni

 2020

 2025

C’è poca consapevolezza tra la popolazione su che cosa fanno le guardie giurate e gli altri operatori della sicurezza privata (steward, body guard, ecc.)

75,5

77,8

Sarebbe necessario dare maggiore riconoscimento e visibilità al lavoro svolto dalle guardie giurate e dagli altri operatori della sicurezza privata

69,9

79,2Fonte: indagini Censis, 2020- 2025

Fonte: indagini Censis, 2020- 2025

 

Riconoscimento sociale e valorizzazione economica

Il 75,8% della popolazione riconosce alla vigilanza privata un ruolo di prevenzione, ma il 59,2% ritiene inadeguati i salari del comparto. Il settore ha investito in formazione e tecnologie, ma resta penalizzato da dumping contrattuale e appalti al ribasso. La crescita del comparto richiede misure strutturali: incentivi fiscali, contrasto all’abusivismo e qualificazione del capitale umano.

Gli interventi della giornata

In occasione della presentazione della ricerca "La sicurezza del fuori casa", realizzata dall'Unione Nazionale Imprese di Vigilanza (Univ) e Servizi di Sicurezza in collaborazione con Censis, nella sede di Confcommercio Roma, Roberto Massucci, questore di Roma, ha sottolineato il valore del lavoro svolto durante i funerali di Papa Francesco: "Tutti i soggetti messi in campo hanno dimostrato al mondo che esiste un sistema di questa città che è capace di fare qualsiasi cosa. Quando si parla di operazione di sicurezza non bisogna mai valutare il risultato ma il metodo". Ha poi aggiunto: "Il sistema di amicizia istituzionale attivato in occasione dei funerali del Papa è stato fondamentale".

Il direttore di Confcommercio Roma, Romolo Guasco, ha sottolineato che "sul fronte della sicurezza nella Capitale, avere dei momenti di riflessione con le autorità di polizia locale, con i commissariati e con le stazioni dei carabinieri per capire insieme quali sono le esigenze del territorio, potrebbe essere interessante e noi lavoreremo su questo". "E' evidente - ha aggiunto
Guasco - che l'elevata presenza turistica e il disagio nel centro storico generano situazioni di maggiore complessità sul piano della sicurezza, diverse da quelle che si riscontrano in altre zone della città, come ad esempio Trastevere".

Durante lo stesso evento, Pierpaolo Donati, presidente di Federpreziosi Roma, ha evidenziato l’importanza della tecnologia nella prevenzione dei reati contro le attività commerciali: "La tecnologia rappresenta un alleato strategico per la sicurezza nel settore delle gioiellerie e contrastare i furti. La presenza di telecamere può ridurre la percezione di insicurezza dei commercianti". Donati ha poi ricordato episodi recenti e l’impatto dell’aumento del valore delle materie prime: "Nell'ultimo anno si è verificato l'aumento del prezzo delle materie prime, come l'oro. Lo scorso anno ricordo, ad esempio, il furto a Bulgari. La percezione di insicurezza del settore produce degli effetti controproducenti".

Infine, Sergio Paolantoni, presidente di Fipe Confcommercio Roma, ha posto l’accento sul ruolo della sicurezza nella vita sociale e nella movida: "La sicurezza e la legalità sono condizioni imprescindibili affinché la movida possa esistere". Ha poi proseguito: "Vivere all'aperto e socializzare sono momenti fondamentali della nostra vita e farlo in sicurezza è un diritto. Pensiamo oggi a una città senza bar e senza illuminazione nei locali, sarebbe una città spenta. La vera preoccupazione è quella di formare i nostri dipendenti e soprattutto i giovani di una corretta consapevolezza che bere si può, ma responsabilmente. La mala movida è purtroppo molto diffusa, e il problema è la mancanza di un controllo".

 

 a cura di

Ugo Da Milano

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