Ecobonus, più tempo per l’immatricolazione
Ecobonus, più tempo per l’immatricolazione
Unrae plaude all’allungamento a 270 giorni del termine fissato in precedenza, che “fa uscire operatori e consumatori dall’estrema incertezza sull’effettiva possibilità di fruire degli incentivi”.
Con l’articolo 40 del cosiddetto “Decreto Semplificazioni fiscali”, in vigore dal 21 giugno scorso, il Governo ha dato seguito a una richiesta fortemente voluta da Unrae e sostenuta dall’intera filiera automotive allungando da 180 a 270 giorni il lasso di tempo entro il quale è necessario immatricolare le auto che beneficiano degli incentivi all’acquisto.
“Il termine di 180 giorni era assolutamente insostenibile data la perdurante crisi delle catene di fornitura globali, che stanno rallentando pesantemente i tempi di produzione dei veicoli. I 270 giorni, anche se inferiori ai 300 richiesti, sono senz’altro un termine più adeguato alla reale situazione, che fa uscire operatori e consumatori dall’estrema incertezza sull’effettiva possibilità di fruire degli incentivi”, scrive l’Associazione aderente a Confcommercio auspicando poi che “si proceda ora anche verso l’allargamento della platea dei beneficiari alle persone giuridiche, escluse unicamente per motivi di budget, includendo le vetture aziendali e i noleggi, in particolare il noleggio a lungo termine a privati, traino indiscusso della transizione ecologica nel mercato auto”.
Il 2021, anno grigio per il mercato dell’auto
Il 2021 è stato "l'anno grigio dell'auto", con 460mila autoveicoli venduti in meno (-24%) rispetto al periodo pre-pandemia, che si sono aggiunti in aggiunta ai -535mila del 2020, un deficit di fatturato di altri 6,3 miliardi rispetto al 2019 e, per l'Erario, oltre un miliardo di mancato gettito Iva. È un panorama a tinte fosche quello che emerge dalla Sintesi Statistica del mercato dell'auto negli ultimi dieci anni, pubblicata dall'Unrae, l'Associazione delle Case automobilistiche estere aderente a Confcommercio, giunta quest'anno alla sua venticinquesima edizione. "Di fronte a questo quadro - commenta il direttore generale Unrae, Andrea Cardinali - per rispettare gli obiettivi di abbattimento delle emissioni del programma FitFor55 entro il 2035, come deciso dall'Europarlamento, sarà necessario uno sforzo epocale per tutti gli attori coinvolti, non solo per le case automobilistiche, che hanno investito centinaia di miliardi per produrre 170 nuovi modelli elettrici e ibridi plug-in, ma per tutta la filiera a monte e a valle. Di strada da fare ce n'è ancora molta e i successi ottenuti da Unrae in questo ultimo anno nel confronto con le istituzioni ci spingono a continuare a lavorare per dare il nostro contributo di stimolo".
Fra i dati interessanti che emergono dalla ricerca c’è anche il fatto che negli ultimi tre anni sono più che dimezzate le immatricolazioni delle auto alimentate a benzina e gasolio, mentre sono cresciute quelle delle auto elettriche. Le prime si sono fermate a quota 436mila e quelle a gasolio a 323mila, continuando comunque insieme a rappresentare ancora il 90% del parco circolante, con oltre 34,5 milioni di unità. Le auto elettriche "con la spina" (ECV) sono invece salite a quasi 137mila unità nel 2021, raggiungendo quota 9,4% del totale, una percentuale comunque assai lontana dal 26% della Germania, dal 18,6% del Regno Unito e dal 18,3% della Francia.