Unrae: mercato dell'auto europeo debole anche nel 2011

Unrae: mercato dell'auto europeo debole anche nel 2011

Secondo il direttore generale Gianni Filipponi, "l'elemento coda incentivi viene a mancare, mentre la domanda continua ad essere influenzata da una situazione economica generalmente debole, con la sola possibile eccezione della Germania''.

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14 gennaio 2011

"I risultati 2010 dei principali mercati europei sono stati influenzati da due fattori:
l'andamento non positivo dell'economia e la coda degli incentivi statali che non sempre hanno permesso confronti omogenei con il 2009"'. Lo afferma Gianni Filipponi, direttore generale
dell'Unrae, l'associazione che rappresenta le Case estere in Italia, a proposito dei dati delle vendite di auto in Europa nel 2010. "Per quanto riguarda l'ingresso nel 2011 - prosegue Filipponi
- l'elemento coda incentivi viene a mancare, mentre la domanda continua ad essere influenzata da una situazione economica generalmente debole, con la sola possibile eccezione della Germania''.Cosi' l'Unrae fotografa il mercato 2010 dell'auto nei principali mercati europei:

GERMANIA - Il mercato tedesco ha chiuso l'anno con 2.916.260
immatricolazioni, ben 890.915 in meno rispetto al 2009, quando i
notevoli sostegni governativi alle vendite hanno portato il
mercato ad una chiusura di 3.807.175 unita'. Per il 2011,
l'associazione degli importatori (la VDIK) prevede un mercato di
3.100.000 vendite (+6%).

FRANCIA - Il mercato francese ha chiuso il 2010 solo con una
lieve flessione (-2,2%), merito della exit strategy adottata dal
governo che, dopo gli incentivi pieni applicati nel 2009, ha
continuato ad erogare un parziale sostegno alle vendite di
vetture ecologiche. Secondo Global Insight, il mercato francese
perdera' nel corso dell'anno il 10%, mantenendo poi un livello
attorno ai 2 milioni per i prossimi 5 anni.

GRAN BRETAGNA - Grazie alle notevoli vendite registrate nel
primo semestre per merito degli incentivi alla rottamazione
(+20%), il mercato britannico dell'auto ha chiuso il 2010 con un
lieve attivo (+1,8%). Lo scenario economico generale non
consente di immaginare una crescita delle vendite nel 2011 sia
per l'aumento dell'IVA dal 17,5 al 20%, sia per il significativo
aumento del tasso di disoccupazione.

SPAGNA - L'aumento di due punti dell'Iva dal 1 luglio e la
fine del programma di incentivi alla rottamazione hanno diviso
in due l'andamento del mercato spagnolo, che nel primo semestre
ha fornito un quadro fortemente positivo, mentre nel secondo si
e' quasi completamente esaurita la spinta iniziale, consentendo
comunque una chiusura di anno in attivo (+3,1%). Secondo
l'Aniacam, l'associazione delle Case estere, il 2011 sara' un
anno di transizione, con un primo semestre molto debole e con un
mercato totale di 900.000 immatricolazioni, in flessione
dell'8,6%

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