A settembre continua la crescita delle vendite al dettaglio

A settembre continua la crescita delle vendite al dettaglio

Il terzo trimestre si conclude in positivo, con il dato mensile a +0,6% e quello annuo a +5,3% in valore e +3,9% in volume. Confcommercio: "Recupero superiore alle attese"

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5 novembre 2021

Dopo la ripresa di agosto, prosegue l’andamento positivo delle vendite al dettaglio, che segnano un aumento anche per il terzo trimestre dell’anno. A settembre 2021 l’Istat ha stimato una crescita dello 0,8% in valore e dello 0,6% in volume (link ai dati completi in pdf). L’aumento è trainato sia dal recupero dei beni non alimentari (+1% in valore e 0,8% in volume, +7,3% in valore e  +5,7% in volume su base tendenziale) che dalle vendite dei beni alimentari (+0,6% in valore e +0,3% in volume, +2,5% in valore e +1,4% in volume su base tendenziale).

Commercio al dettaglio, indice destagionalizzato e media mobile a tre mesi, Gennaio 2016-Settembre 2021. Fonte Istat

Rispetto a settembre 2020 il valore delle vendite al dettaglio cresce in tutti i canali distributivi: grande distribuzione (+2,8%), le imprese che operano su piccole superfici (+6,3%), le vendite al di fuori dei negozi (+7,6%) e il commercio elettronico (+18,8%).

“Il livello dell’indice destagionalizzato in volume - ha spiegato l’Istituto di statistica - grazie alla dinamica positiva degli ultimi mesi raggiunge, per la prima volta dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il livello di febbraio 2020”.

 

Confcommercio: "Recupero superiore alle attese"

L'Ufficio Studi Confcommercio, commentando i dati delle vendite al dettaglio, ha evidenziato che  "anche nel mese di settembre, e in misura superiore alle attese, è proseguito il recupero delle vendite al dettaglio. Il processo appare, tuttavia, piuttosto disomogeneo sotto il profilo settoriale". "Se il miglioramento registrato durante l’estate ha permesso di riportare, nella media dei primi nove mesi del 2021 - prosegue l'Ufficio Studi - l’aggregato delle vendite a valore sui livelli del 2019, vi sono alcuni comparti che scontano ancora ritardi importanti. In particolare, per l’abbigliamento e le calzature il differenziale con il periodo gennaio-settembre del 2019 è ancora a due cifre". "Allo stesso tempo - conclude la nota - non tutti i format distributivi sono stati in grado di recuperare i valori del 2019, con differenziali ancora ampi per le piccole imprese e il commercio ambulante".

 

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