Vento di crisi sul governo, salta lo slittamento dell'Iva

Vento di crisi sul governo, salta lo slittamento dell'Iva

Tensione altissima durante il Consiglio dei Ministri. Rinviata la decisione sullo slittamento dell'Iva da ottobre a gennaio. Senza un intervento prima di martedì l'aliquota salirà dal 21% al 22%. Il ministro del Rio: "Aumento ormai ineviabile".

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27 settembre 2013

L'ipotesi era che l'aumento Iva slittasse da ottobre a gennaio. Ora, con il passaggio del governo alle Camere tra lunedì e martedì per un nuovo voto di fiducia, del decreto che sanciva il passaggio dal 21% al 22% (e che doveva essere approvato in Consiglio dei ministri) si parlerà la settimana prossima. È stato il premier Enrico Letta a chiedere di non esaminare il rinvio. Il Cdm non ha approvato quindi alcun provvedimento prima del chiarimento in Parlamento. Sarebbe quindi "inevitabile", come ha detto il ministro degli Affari regionali Graziano Delrio al termine del Consiglio dei ministri, l'aggravio che scatterà martedì - a meno che non arrivi prima di lunedì una schiarita al momento improbabile.

Lo slittamento dell'aumento dell'Iva emergeva dalla bozza del decreto legge secondo cui le coperture per il mancato rialzo arriveranno dall'aumento dell'acconto dell'Ires e dell'Irap per il 2013, oltre che dall'incremento delle accise sui carburanti. Si tratterà di un aumento di 2 centesimi al litro fino a dicembre 2013 e poi fino al 15 febbraio 2015 di 2,5 2,5 cent al litro. Rifinanziata, almeno secondo il testo della bozza, la Cassa integrazione in deroga per il 2013 con un'ulteriore somma di 330 milioni di euro "da ripartirsi tra le regioni". 

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