Ok al decreto semplificazioni: niente superbonus per gli hotel, sì per la sanità no profit

Ok al decreto semplificazioni: niente superbonus per gli hotel, sì per la sanità no profit

Dal Consiglio dei ministri via libera al provvedimento necessario per ottenere i primi fondi previsti dal Recovery plan. Soppresso il bollo per i certificati digitali, le aziende che vogliono accedere ai bandi del piano devono assumere il 30% di giovani under 36 e donne.

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4 giugno 2021

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Recovery, che contiene le semplificazioni per accelerare la realizzazione dei progetti e la governance del Piano di ripresa e Resilienza, essenziale per ottenere il via libera dell'Unione europea e i primi fondi. Tra le novità dell’ultima ora approvate in Cdm il dimezzamento dei tempi per la valutazione di impatto ambientale dei progetti del Pnrr e delle opere collegate, il superbonus  solo per gli ospedali e non per gli alberghi, la soppressione del bollo per i certificati digitali, l’introduzione della soglia del 30% di assunzione di giovani under 36 e donne per le aziende che vogliano accedere ai bandi del piano. Vediamole nel dettaglio.

  • SUPERBONUS PIU' FACILE, NON C'E' PER GLI ALBERGHI: uno dei capitoli in bilico fino alla fine, accanto al contestato pacchetto sugli appalti, è stato quello degli incentivi per le ristrutturazioni green e antisismiche degli edifici. Le regole per l'accesso finora hanno rallentato la richiesta dello sconto fiscale (2 miliardi su 18 stanziati) e una semplificazione era attesa da proprietari e professionisti. Per fare partire i lavori basterà quindi la comunicazione di inizio lavori (Cila), come per le ristrutturazioni straordinarie, e non servirà più la doppia conformità. Niente da fare invece per gli alberghi, misura troppo costosa, almeno in questa fase. Una estensione arriva invece per case di cura, caserme, ospedali e ospizi.
  • CANTIERI PIU' VELOCI, 30% DONNE E GIOVANI NEGLI APPALTI: oltre a semplificare il Superbonus il maxi-provvedimento interviene riducendo le attese per tutte le procedure di approvazione dei progetti, dalle autorizzazioni ambientali a quelli paesaggistici fino agli scavi della banda larga, con la creazione di una supercommissione per la Via e di una Soprintendenza speciale per i progetti del Recovery. Arriva anche una riforma delle Zes. Procedimento accelerato poi per le opere di "particolare complessità o di rilevante impatto" come l'Alta velocità Palermo-Catania-Messina e Salerno Reggio Calabria, il potenziamento del Porto di Trieste o diga di Campo Lattaro in Campania. Anche i progetti finanziati con il Fondo complementare, peraltro, godranno della corsia preferenziale del Pnrr. Tutte le imprese che parteciperanno alle gare dovranno, come prerequisito, assumere una quota, non inferiore al 30%, di giovani under 36 e donne.
  • SPINTA ALLA P.A. DIGITALE, STOP AI BOLLI E DELEGA SPID: il decreto prova a imprimere una accelerazione anche alla digitalizzazione della macchina pubblica , dai controlli su chi frena l'innovazione affidati all'Agid, che potrà anche sanzionare le amministrazioni con multe da 10mila a 100mila euro, fino all'implementazione dei servizi che passa dalla delega per l'identità digitale, che consentirà a chi ha più dimestichezza con lo Spid di accedere ai servizi anche per conto di chi è più in difficoltà con le nuove tecnologie, come gli anziani, fino all'esonero dal bollo da 16 euro e dalle altre spese per chi scaricherà i certificati digitali come stato di famiglia o residenza, dalla piattaforma dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente, cui ormai hanno aderito quasi tutti i Comuni italiani (oltre 7.500).
  • GOVERNANCE SU PIU' LIVELLI, ANCHE CITE E TRANSIZIONE DIGITALE: ogni progetto avrà comunque una chiara catena di comando, che parte dai "soggetti attuatori" e sale via via fino alla cabina di regia tecnica e politica che avrà il suo centro a Palazzo Chigi e a cui parteciperanno anche le Regioni (che avevano protestato chiedendo maggiore coinvolgimento). Per gli interventi green e digitali saranno chiamati in causa in prima battuta anche i due Comitati interministeriali per la transizione ecologica (Cite, che si è riunito per la prima volta) e digitale. Con funzioni consultive viene istituito anche un tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale, cui siederanno i rappresentanti degli enti locali, delle categorie produttive e sociali, del sistema dell'università e della ricerca e della società civile.

Confcommercio Salute, Sanità e Cura: “bene il superbonus per il settore socio-sanitario”
 

“Una novità significativa per tutto il mondo del socio- sanitario e uno step importante”. Così Confcommercio Salute, Sanità e Cura commenta l’allargamento agli enti che svolgono attività sociosanitarie o assistenziali senza scopi di lucro degli incentivi per l'efficientamento energetico e la riqualificazione previsti nel decreto Semplificazioni. "Accogliamo con soddisfazione la novità. È un tema su cui la nostra Associazione si è spesa molto nel dialogo col Governo e che ha portato a un primo risultato significativo: gli enti indicati nel decreto avranno infatti la possibilità di intervenire sui propri stabili a condizioni decisamente favorevoli". "Il nostro auspicio è che l’allargamento del superbonus 110% - ha commentato ancora Pallavicini – è che in futuro possa esserci un ulteriore allargamento anche al mondo del profit. Come Confcommercio Salute ci siamo intanto immediatamente attivati a supporto di tutti gli associati no profit: il nostro obiettivo è poter fornire alle strutture e agli enti beneficiari degli incentivi un orientamento completo per potersi attivare al meglio su una partita decisiva per il futuro del settore e del Paese”.

Federalberghi: "una grande delusione, è una misura indispensabile"

''Noi ci contavamo molto su questa misura  perché i nostri alberghi, ormai fermi da oltre un anno, hanno bisogno di manutenzione e riqualificazione. E' una grande delusione, ma combatteremo al fianco dei ministri, come Garavaglia, che ci sono battuti per introdurre questa misura''. Così il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. ''Speriamo - conclude - che in fase di conversione si possa rimediare. Stiamo spendendo centinaia di migliaia di euro per ristrutturare in termini impiantistici le nostre strutture ricettive. Il superbonus per gli alberghi è indispensabile''. 

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