Mattarella firma la manovra, ora il Parlamento

Mattarella firma la manovra, ora il Parlamento

Il testo della legge di bilancio è stato siglato dal Capo dello Stato e ora approda alla Camera per il primo esame a partire da lunedì prossimo. Prorogato il credito d'imposta per il Sud, confermato lo stop del blocco dei licenziamenti al 31 marzo 2021.

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18 novembre 2020

La legge di bilancio, bollinata dalla Ragioneria generale dello Stato, è stata trasmessa al Quirinale e firmata dal Presidente della Repubblica. Il testo, che presenta nella sua versione finale 229 articoli, inizierà il suo iter dalla prossima settimana alla Camera.

Un mese dopo il via libera salvo intese il provvedimento aveva passato il 16 novembre il vaglio definitivo del Consiglio dei ministri preparandosi ad approdare in Parlamento, decisamente in ritardo sulla normale tabella di marcia che prevede l'apertura della sessione di bilancio il 20 ottobre. Ora per l'approvazione entro il 31 dicembre sarà un vero e proprio tour de force: "Ci vorrà ancora qualche ora, penso che domani (17 novembre, ndr) o al massimo nelle prime ore di mercoledì" il testo della manovra sarà inviato alle Camere, spiega il ministro Federico D'Incà. Si inizierà in commissione Bilancio a Montecitorio con il tradizionale giro di audizioni per poi passare al Senato, dove nel frattempo si lavora al decreto Ristori.

In questi 30 giorni il testo della manovra si è arricchito di diverse nuove norme. Per il Mezzogiorno viene prorogato al 31 dicembre 2022 il credito d'imposta esistente per gli investimenti, mentre per le attività di ricerca e sviluppo viene inserita per il 2021-22 la possibilità di usufruire di un bonus fiscale pari al 25% per le imprese con almeno 250 dipendenti, un fatturato di almeno 50 milioni o un totale di bilancio di almeno 43 milioni. Il credito sale al 35% per le imprese che danno lavoro ad almeno 50 persone, abbiano un fatturato annuo di almeno 10 milioni, e al 45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni. Per migliorare la gestione dei fondi della politica di coesione vengono autorizzate 2.800 assunzioni. E ancora per il Sud arrivano, con una dotazione di 50 milioni nel 2021, gli 'Ecosistemi dell'innovazione' per favorire il perseguimento di obiettivi di sviluppo, coesione e competitività dei territori nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Nell'ultima versione del testo compare pure un fondo da 30 milioni di euro per i Comuni 'marginali' colpiti dallo spopolamento, e uno da 36 milioni per favorire l'attrazione degli investimenti e la realizzazione di progetti di sviluppo nelle aree dismesse o in disuso. Cinque milioni di euro vengono stanziati per la 'Fondazione per il futuro delle città', finalizzata alla realizzazione di un centro di ricerca specializzato nello studio delle piante come fonte di possibili soluzioni da applicare alla salvaguardia dell'ambiente e al miglioramento dei nostri centri urbani. Mentre scompaiono il 'Comitato nazionale di produttività' presente nelle passate bozze e la proroga di un anno del blocco sulla rivalutazione delle pensioni, come evidenziato dallo Spi-Cgil.

Confermate le misure annunciate nelle scorse settimane. C'è l'assegno unico per le famiglie con 3 milioni nel 2021. E la possibilità di accedere ad ulteriori 12 settimane di cassa Covid, con la proroga del blocco dei licenziamenti al 31 marzo 2021, termine ultimo anche per lo stop ai divieti sui contratti a tempo. Ancora, confermata la decontribuzione per l'assunzione di giovani fino a 35 anni per 3 anni - 4 al Sud - e per le donne, oltre al fondo per l'imprenditoria femminile e i 50 milioni per la promozione dello sport di base.

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