Si interrompe la ripresa, nel 2019 calano viaggi e vacanze degli italiani

Si interrompe la ripresa, nel 2019 calano viaggi e vacanze degli italiani

L'Istat rileva una flessione dell'8,8% rispetto al 2018 che interrompe il trend positivo iniziato nel 2016. I viaggi per vacanza sono circa l'89% del totale, quelli per lavoro circa l'11%. In leggero aumento la durata media dei viaggi. Fipe: "discutere di Iva in questo momento è un autogol”.

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10 febbraio 2020

Nel 2019, i viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sono stati 71 milioni e 883mila, per un totale di 411 milioni e 155mila pernottamenti, in flessione dell'8,8% sull'anno precedente. S'interrompe la ripresa iniziata nel 2016. In calo sia le vacanze (-8,4%) sia i viaggi di lavoro (-12%). E' quanto emerge dal report Istat "Viaggi e vacanze in Italia e all'estero, anno 2019". I viaggi per motivi di vacanza sono circa l'89% del totale, quelli per motivi di lavoro circa l'11%. Il 93,4% dei pernottamenti è dedicato alle vacanze (6,6% ai viaggi di lavoro). Il 49% dei viaggi e il 79,6% delle notti trascorse in viaggio riguardano vacanze "lunghe" (4 o più notti). La domanda di turismo dei residenti diminuisce (-8,8% rispetto al 2018), dopo la rilevante crescita dell'anno precedente. La tendenza positiva, rappresentata nel triennio 2016-2018 da un incremento rispetto al 2015 di circa 21 milioni di viaggi e 91 milioni di notti, subisce così un parziale arretramento, ma il numero di viaggi e di notti rimane ancora sopra i livelli registrati nel 2017.

Nel 2019, le vacanze diminuiscono dell'8,4% e i viaggi di lavoro che nel 2018 avevano mostrato una crescita dopo dieci anni di andamento negativo, continuano a ridursi (-12%). Il decremento è maggiore per le vacanze brevi (-13% rispetto al 2018) mentre è meno consistente per le vacanze lunghe (-4%), che si mantengono oltre i 35 milioni. I pernottamenti subiscono un calo (circa il 5%) più accentuato per i viaggi di lavoro (-24,0%) i cui pernottamenti si attestano sui 26,9 milioni, contro i 35,5 milioni del 2018. Diminuiscono anche le notti trascorse in vacanza (-3,4%), trainate al ribasso dal calo di quelle per vacanze brevi (-10,4%) mentre i pernottamenti per vacanza lunga si mantengono sostanzialmente stabili.

Di contro aumenta leggermente la durata media dei viaggi che si attesta a 5,7 notti, (6 per le vacanze). La durata media dei viaggi di lavoro scende invece a 3,5 notti (erano 4 nel 2018). Le vacanze lunghe continuano a prevalere (54,9% delle vacanze) su quelle brevi (45,1%), la maggior parte ha una durata compresa tra 4 e 7 notti (57,4%). Tra i viaggi di lavoro, si confermano prevalenti (17,0%) quelli svolti per partecipare a riunioni d'affari, pur diminuendo di circa il 26% rispetto al 2018. Il 16,4% dei viaggi di lavoro è dedicato a congressi, convegni o ad altri eventi, il 12,5% alle attività di rappresentanza, vendita, installazione o simili e il 10,7% alle missioni di lavoro. Nel 2019, queste quattro motivazioni spiegano oltre la metà dei viaggi per motivi professionali.

Fipe: “discutere di Iva in questo momento è un autogol”

“I dati sul turismo degli italiani diffusi dall'Istat dimostrano che il settore sta vivendo una situazione di difficoltà, esattamente come il resto della domanda interna. Discutere di aumentare le imposte sul turismo proprio in questo momento, rivedendo al rialzo l'Iva, significa mettere un’ulteriore zavorra alle possibilità di crescita del Paese. Un vero e proprio autogol”. Così l’Ufficio Studi di Fipe, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, a commento dei dati Istat.

 

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