Visco: "serve uno sforzo eccezionale per superare la crisi"
Visco: "serve uno sforzo eccezionale per superare la crisi"
La ripresa in Italia si sta consolidando ma per superare la crisi serve "ancora uno sforzo eccezionale". Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, traccia un quadro grigio dell'economia italiana e non nasconde le pesanti eredità lasciate dalla recessione: dal debito pubblico alla disoccupazione, dai crediti deteriorati delle banche al grave gap tecnologico e di produttività delle nostre imprese. "Il percorso per riportare l'Italia sulla strada della crescita è iniziato – ha detto nelle 'Considerazioni finali' - ma deve rafforzarsi". Il numero uno di Bankitalia ha invitato a non farsi illusioni: "I cambiamenti – ha avvertito - richiederanno tempo, impegno, sacrifici". Questo perché lo scenario economico mondiale è stato trasformato da grandi cambiamenti commerciali, finanziari, tecnologici e demografici ai quali il nostro Paese "ha risposto con fatica, e questo spiega le difficoltà incontrate nel dare vigore a una ripresa che pure si sta consolidando". In altre parole, Visco, pur riconoscendo che il percorso per riportarci sulla strada della crescita è iniziato, avverte che esso deve necessariamente rafforzarsi. Serviranno interventi di sostegno alla domanda al fine di lenire i costi economici e sociali della transizione ma "le politiche economiche devono avere una veduta lunga, mettere in evidenza i benefici per i cittadini". D'altra parte, "agli attuali ritmi di crescita il Pil tornerebbe sui livelli del 2007 solo nella prima metà del prossimo decennio". Da qui un forte richiamo alla politica: "il consenso va ricercato con la definizione e la comunicazione di programmi chiari, ambiziosi, saldamente fondati sulla realtà". Un invito, insomma, a evitare facili scorciatoie. Prima fra tutte quella di vagheggiare l'uscita dall'euro come panacea per risolvere i mali dell'economia italiana. "E' un'illusione – ha spiegato - pensare che la soluzione dei problemi economici nazionali possa essere più facile fuori dall'Unione economica e monetaria. L'uscita dall'euro, di cui spesso si parla senza cognizione di causa, non servirebbe a curare i mali strutturali della nostra economia. Al contrario, essa determinerebbe rischi gravi di instabilità". Infine, per quanto riguarda l'aumento delle aliquote Iva previsto dal prossimo anno, il Governatore ha evidenziato che per raggiungere gli obiettivi indicati nel Documento di Economia e Finanza occorre definire misure correttive dell'ordine di 1,5 punti percentuali del prodotto nel triennio 2018-2020".