Visco: "Le banche italiane sono solide"

Visco: "Le banche italiane sono solide"

'Il governatore di Bankitalia da Washington: "'Non c'e' un problema di vulnerabilità del sistema bancario italiano''. "Il nostro settore del credito è più solido solido di quanto a volte all'estero possa sembrare".

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14 ottobre 2013
'Non c'e' un problema di vulnerabilita' del sistema bancario italiano'': Ignazio Visco - a Washington per gli  incontri del Fondo Monetario Internazionale -  spegne l'allarme sulle nostre banche lanciato dalle colonne del Wall Street Journal, e rassicura la comunita' internazionale sul fatto che il nostro settore del credito sia piu' solido di quanto a volte all'estero possa sembrare. Visco ha insistito sul fatto che ''la riduzione dei rischi del credito si ottiene innanzitutto riducendo il rischio sovrano''. ''Il motivo per cui
c'e' tanta attenzione sull'Italia - spiega - e' che molti non riescono a capire come mai in un Paese che ha perso in cinque anni il 9% del Pil e il 25% della produzione industriale il sistema bancario, che ha anche avuto meno aiuti di tutti gli altri, non si ancora collassato. Ma anzi sia ancora in grado di andare sul mercato''. Per il governatore di Bankitalia le ragioni sono quattro: ''Innanzitutto una vigilanza molto attenta da parte dell'autorita' di supervisione. Poi il fatto che le banche hanno preso rischi, che dobbiamo valutare con attenzione, ma che non sono rischi sul piano dei derivati, di miliardi, grazie anche al sistema di regolamentazione''. Inoltre per Visco ''le banche italiane avevano extra profitti. Per molto tempo li ha accumulati e li ha utilizzati per far fronte alle deficienze di capitale''. E infine, quarto punto, ''il capitale e' stato accresciuto dal 6% al 10-11% di adesso''. Due sono ora le grandi sfide per Visco: ''Evitare la connessione tra rischio sovrano e rischio del credito attraverso la vigilanza Ue, e ridurre il credito deteriorato con un miglioramento dell'economia''. Una economia che si sta riprendendo a livello europeo e mondiale, anche se la ripresa nell'area euro - ha ribadito il presidente della Bce Mario Draghi nella sua conferenza stampa a margine dei lavori del Fmi - ''e ancora debole e fragile''. Ma non e' solo l'Europa a preoccupare. In queste ore l'attenzione e' rivolta soprattutto al rischio default degli Stati Uniti, se non si trovera' un accordo politico per l'innalzamento del tetto del debito. Un monito perche' l'accordo sia raggiunto al piu' presto e' arrivato dalla numero uno del Fmi, Christine Lagarde, mentre ancora Draghi ha sottolineato come sia impensabile che non si riesca a trovare un'intesa tra Casa Bianca e repubblicani in Congresso. 

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