Riforma dei porti: istituzioni e operatori a confronto

Riforma dei porti: istituzioni e operatori a confronto

Assocostieri e Confcommercio Imprese per l'Italia hanno organizzato il workshop "L'economia va in porto": il valore aggiunto del cluster marittimo italiano ha superato nel 2016 i 42 miliardi di euro, il 3,5% dell'intera economia. Vicari: "bisogna uscire da vecchie logiche individualistiche". Uggè: "ci aspettiamo molto dalla riforma dei porti, è un passo giusto".

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12 aprile 2017

Con 480milioni di tonnellate di merci movimentate, nel 2016 l'Italia è cresciuta del 3,8% rispetto a due anni fa, i passeggeri hanno raggiunto i 47 milioni (11 milioni solo nel settore delle crociere), con un aumento sul 2014 del 9%, mentre il valore aggiunto del cluster marittimo italiano supera i 42 miliardi di euro, pari al 3,5% dell'intera economia. È quanto emerge dalla relazione presentata a Roma in occasione del workshop sulla riforma dei porti, dal titolo "L'Economia va in porto", organizzato da Assocostieri e Confcommercio a Roma nella sede nazionale di Confcommercio-Imprese per l'Italia con il patrocinio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tra i relatori, il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture Simona Vicari, il vicepresidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, la presidente di Assocostieri Marika Venturi, il direttore generale per la Sicurezza dell'approvvigionamento e Infrastrutture energetiche del dipartimento dell'Energia del Ministero dello Sviluppo Economico, Gilberto Dialuce, e il direttore generale vigilanza A.P. Infrastrutture e Trasporto marittimo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Maria Pujia. Anche se restano ancora passi importanti da compiere, la macchina operativa sta procedendo; le nomine dei presidenti delle Autorità di sistema sono quasi completate, si sta lavorando a quelle per i Comitati di gestione, dei segretari e dei tavoli di partenariato della risorsa mare, così come a breve è attesa l'entrata in funzione della Conferenza nazionale di coordinamento. Certamente, a fronte delle limitate risorse, occorrerà verificare se le strutture ministeriali riusciranno a far fronte ai nuovi compiti previsti dalla riforma. "Rafforzare i collegamenti ferroviari, incrementare l'efficienza degli scali in una strategia di multiporto, uscire da vecchie logiche individualistiche" sono, per il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture Simona Vicari, tra i nodi indispensabili alla piena realizzazione della riforma. "In un mercato globalizzato dello shipping – ha spiegato Vicari – non ha più senso ragionare per singoli porti (il riferimento è alla diatriba fra i porti di Augusta e Catania ndr). Con questi obiettivi la mappa della riforma è già disegnata. Ora abbiamo il dovere con un'associazione come la vostra di gettare il cuore molto oltre la siepe".  Di gioco di squadra ha parlato anche la presidente di Assocostieri, Marika Venturi, che ha aggiunto: "la soluzione di molti problemi di un settore così vitale come quello energetico è nelle nostre mani. Molti possono essere risolti con la nostra determinazione, di pari passo con la riforma dei porti". "Ci aspettiamo molto da questa riforma, è un passo giusto. Se gli scali non sono collegati, se non si fa sistema, tutto si ferma", ha detto da parte sua il vicepresidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè. Che ha aggiunto: "realizzare un sistema logistico efficiente è dare una risposta all'economia del Paese. E' oramai l'elemento riconosciuto a livello mondiale per dare competitività. Si i tratta di un elemento che consente di razionalizzare, rendendo interconnesse tra loro le varie modalità che sono la gomma, il ferro e il mare. I porti sono l'elemento di accoglienza, quindi la logistica è lo strumento che mette a sistema tutte queste reti. E' evidente che la riforma portata avanti dal ministro Delrio ha questo scopo e ha questo beneficio"L'urgenza di proseguire senza indugio è evidente, basti pensare che nella ‘top 20' dei porti europei per merce movimentata nel 2015, l'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, con Genova e Savona ‘integrate', avrebbe occupato la dodicesima posizione, mentre quella dell'Adriatico orientale occupa già la tredicesima: con ulteriori integrazioni  Venezia e Trieste, ad esempio, sarebbero entrate, insieme, nella top ten grazie alla somma dei loro traffici.  Non a caso il completamento della riforma dei porti è in cima alle priorità indicate da Assocostieri e Confcommercio. Altre azioni indispensabili riguardano un coerente disegno d'attuazione del Piano nazionale strategico della portualità e della logistica (ultimo miglio ferroviario, waterfront, digitalizzazione), la realizzazione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo dei combustibili alternativi, un pacchetto di misure specifiche per il trasporto marittimo a corto raggio, e la realizzazione di una cabina di regia nazionale per la promozione della ‘blue economy' con i principali stakeholders.

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