Distribuzione farmaceutica, si va verso una revisione dei margini della filiera

Distribuzione farmaceutica, si va verso una revisione dei margini della filiera

Per il ministro Schillaci “i tempi sono maturi”. Adf soddisfatta: “attendiamo interventi e misure eque per la categoria da oltre un decennio, siamo in uno scenario di 'policrisi'”.

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16 marzo 2023

"Accogliamo con la massima soddisfazione le dichiarazioni del ministro Schillaci, fiduciosi che si sia giunti finalmente al momento di riconsiderare anche i margini della distribuzione intermedia, anello centrale della supply-chain del farmaco”. Lo ha detto Walter Farris, presidente di Adf-Confcommercio, commentando le dichiarazioni del responsabile della Salute, Orazio Schillaci, in occasione di un evento della Federazione degli Ordini dei farmacisti (“I tempi sono maturi per rivedere il sistema di remunerazione delle farmacie e dell'intera filiera, che da anni deve essere aggiornato").

“Da oltre un decennio – ha proseguito il presidente dell’Associazione nazionale dei Distributori Intermedi del Farmaco - attendiamo interventi e misure eque per la categoria, ma senza interventi urgenti e appropriati, mantenere la sostenibilità del servizio pubblico essenziale  che le aziende distributrici del farmaco sono tenute ad assicurare diventa sempre più difficile, a causa dell’attuale scenario di crisi e della ormai cronica sotto-remunerazione che ci viene imposta dalla normativa con margini che non coprono i costi operativi delle nostre aziende per garantire i servizi richiesti dal SSN a tutela dei cittadini”.

“Oggi ci troviamo ad affrontare insieme agli altri partner di filiera uno scenario che viene definito di ‘policrisi’, ossia una crisi a più dimensioni: emergenze sanitarie, carenze di medicinali, aumento dei costi energetici e di carburante a cui si aggiungono crisi finanziaria, inflazione, aumento dei tassi d’interesse bancari. È più che mai necessario ragionare in un’ottica di sostegno che non sia soltanto emergenziale o settoriale. Auspichiamo perciò che nell’affrontare in maniera sistemica la revisione della normativa sulla retribuzione, si trovino finalmente soluzioni che rispondano alle esigenze di tutti gli attori della supply-chain, distributori intermedi compresi”, ha concluso Farris.

Con la legge 122 del 2010 i grossisti hanno subìto un taglio netto della loro quota di spettanza, passata dal 6,65% al 3%, senza che sia stato previsto qualunque altro meccanismo compensativo. Al contrario, nel periodo immediatamente precedente e in quello successivo, la distribuzione intermedia ha dovuto sopportare costi logistici più alti anche a seguito dell’apertura delle parafarmacie (oggi sono circa 5mila) e di nuove iarmacie (circa 1.500) garantendo sempre, anche durante il lockdown, rifornimenti capillari e pluri-giornalieri.

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