A Roma albergatori in piazza contro la tassa di soggiorno
A Roma albergatori in piazza contro la tassa di soggiorno
Si è tenuta a Piazza SS Apostoli, nel cuore di Roma, la manifestazione degli albergatori contro il paventato aumento della tassa di soggiorno proposto dal sindaco Ignazio Marino e che creerebbe ulteriori disagi al turismo e all'indotto. "Follia l'aumento della tassa di soggiorno. Federalberghi Roma non ci sta", si leggeva su uno dei tanti striscioni esposti nella piazza davanti alla sede della prefettura, a due passi da piazza Venezia. I manifestanti hanno esposto messaggi anche in inglese rivolgendosi direttamente ai turisti: "Dear tourist, we are also protesting on your behalf" ("Caro turista, stiamo manifestando anche per te"). A manifestare c'era l'intera filiera del turismo e dell'accoglienza riunita in Confturismo-Confcommercio, dalla stessa Federalberghi a Faita (Turismo all'aria aperta), Fiavet (Agenzie di viaggi), Fipe (Pubblici esercizi), Sib (Balneari), oltre a Albaa (Bed&breakfast e affittacamere) e Confesercenti/Assohotel. "Se non saranno ascoltate le nostre richieste non escludiamo una protesta forte, forse anche una serrata degli alberghi romani", ha commentato il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, durante il sit-in. "Protestiamo perché crediamo che un aumento fino a 10 euro sia improponibile", ha rincarato aggiungendo che chi amministra deve capire che l'aumento del contributo di soggiorno, specie nelle entità proposte, rappresenta un assurdo e un incalcolabile danno in termini di competitività turistica internazionale per Roma: "l'unica capitale d' Europa dove il visitatore è già soggetto alla tassazione sui bus turistici superiore alla Francia e alla Spagna", ha detto Roscioli ricordando che "molte aziende potrebbero chiudere".