Appello di Confcommercio Pescara: "fermiamo le trivelle in Abruzzo"

Appello di Confcommercio Pescara: "fermiamo le trivelle in Abruzzo"

L'Associazione rilancia il grido d'allarme contro le trivellazioni petrolifere e chiede l'intervento del Governatore D'Alfonso. "Deve essere chiaro a tutti che il vero petrolio della nostra Regione è il turismo". No anche da Confturismo Veneto.

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7 novembre 2014

Confcommercio Pescara lancia il suo ennesimo grido d'allarme per fermare le trivellazioni petrolifere in Abruzzo. "Purtroppo il Senato, ponendo la fiducia sul Decreto Slocca Italia, ha di fatto spianato la strada alle trivellazioni petrolifere in diverse regioni italiane fra cui l'Abruzzo. A questo punto la Regione Abruzzo - scrive l'Associazione - non deve più perdere tempo e deve prendere una posizione forte per contrastare un provvedimento che rischia di togliere ai territori ogni potere di veto contro progetti infrastrutturali invasivi. Chiediamo al Governatore Luciano D'Alfonso di ricorrere alla Corte Costituzionale contro il cosidetto così come si appresa a fare la Regione Puglia". Confcommercio Pescara ribadisce quindi che "la vera ricchezza della nostra regione è costituita dal territorio stesso, dalle bellezze naturali ed artistiche, dalla cultura e dalla storia millenaria: spiagge dorate, piste da sci,  eremi, castelli, basiliche, parchi naturali, sono solo alcune delle tante risorse che abbiamo e che vanno valorizzate. Deve essere chiaro a tutti che il vero petrolio della nostra Regione è il turismo e che occorre abbandonare senza indugio ogni scellerata e improbabile strategia che pensi che le trivelle petrolifere possano essere un motore dell'economia abruzzese".

Confturismo Veneto: "volete trivellare l'alto Adriatico? Imponete alle compagnie di assicurare venezia e tutta la costa con i Lloyds di Londra"

Sblocca Italia, sblocca trivellazioni in Alto Adriatico: la notizia provoca la reazione di Confturismo Veneto (17mila imprese a livello regionale), già intervenuta a più riprese sulla questione. E, mentre plaude alla decisione della Commissione Ambiente della Regione Veneto - che ha bocciato all'unanimità qualsiasi progetto in tal senso - il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli, sfida il Governo a imporre alle società di estrazione di stipulare un'assicurazione su Venezia e la sua costa con i Lloyds di Londra. "Danno il via libera alle trivellazioni? Non vogliono essere da meno della Croazia? Lo vogliono proprio fare? Bene: si accertino che le Compagnie stipulino un'assicurazione a tutto campo, da quello ambientale a quello legato alle imprese turistiche, contro i danni derivanti dalle estrazioni. Non possiamo permettere che rischi reali quali l'inquinamento delle acque e fenomeni di subsidenza mettano a repentaglio quella che è la prima economia della nostra regione e del Paese. Non si può essere così incoscienti, miopi e scellerati da pensare che rischi di questa portata possano essere facilmente controllabili. La subsidenza è un pericolo reale, sarebbe un disastro per le nostre coste e annienterebbe il turismo balneare, già provato dalla crisi economica, da una stagione con fatturati in forte perdita e dalle mareggiate di questi giorni. Non posso credere che l'Italia, che per quanto mal ridotta è uno dei Paesi fondatori dell'Unione europea, non solo non riesca a fermare la Croazia che è entrata in Europa appena l'anno scorso, ma decida di imboccare la stessa cattiva strada'. Epazzesco che questa vicenda stia andando avanti senza che nessuno a livello europeo muova una paglia".

 

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