Ddl equo compenso: “intento apprezzabile, ma servono correttivi al testo”

Ddl equo compenso: “intento apprezzabile, ma servono correttivi al testo”

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24 novembre 2021

“È apprezzabile l’intento di riformare la disciplina vigente, ma sono necessari alcuni correttivi al testo in esame. Si è infatti finalmente introdotto, come da noi più volte richiesto, l’equo compenso anche per i professionisti non ordinistici definiti dalla legge 4/2013. Tuttavia, per la individuazione dei parametri di riferimento come per la composizione dell’Osservatorio sull’equo compenso, è necessario far valere i criteri di rappresentatività già sperimentati nel Tavolo tecnico sul lavoro autonomo”. Lo ha detto Anna Rita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni, in audizione presso la Commissione Giustizia del Senato sui disegni di legge in materia di equo compenso per le prestazioni professionali. Una presa di posizione già chiaramente espressa nel corso del convegno svoltosi lo scorso 2 novembre nella sede nazionale di Confcommercio a Roma.

“Altro punto fondamentale è poi – ha continuato Fioroni - il perimetro di applicazione della nuova disciplina, da estendere anche alle altre professioni regolamentate che non sono iscritte ad albi, ordini o collegi e che finora sono escluse vista la definizione nella legge 4/2013”.

“Inoltre – ha concluso la presidente di Confcommercio Professioni - l’equo compenso va garantito non solo nell’ambito delle prestazioni rese sulla base di convenzioni, ma anche al di fuori di esse e, in ogni caso, quando sussista un possibile squilibrio tra committente e professionista. E va rafforzata la tutela dei professionisti anche nei rapporti con la Pubblica Amministrazione”.

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