Boeri: "la mancanza di trasparenza è un assist ai populismi"

Boeri: "la mancanza di trasparenza è un assist ai populismi"

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8 novembre 2017

"Il modo con cui è stata gestita la vicenda dei vitalizi in questa legislatura è la dimostrazione palese del fatto che c'è qualcuno che vuole incentivare l'ampliarsi e il rafforzarsi del populismo all'interno del nostro Paese. Mi riferisco non solo al fatto che qualsiasi tentativo di intervenire sui vitalizi è finito in un vicolo cieco, ma anche perché non si è voluta fare minimamente una operazione di trasparenza". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, durante il decimo Forum Nazionale dei Giovani imprenditori di Confcommercio. "Come Inps abbiamo chiesto dati dei versamenti contributivi dei parlamentari per ricostruire esattamente quanto si differenziava il loro trattamento da quello che sarebbe stato loro riservato se fossero state applicate le regole che vengono applicate ai lavoratori in Italia. Bene, questi dati non ci sono mai stati dati. Io francamente trovo tutto questo scandaloso ed è un assist al populismo". Per Boeri "è evidente che se non si dà il buon esempio, è chiaro che poi è molto facile per chi teorizza una contrapposizione netta tra il popolo e la classe dirigente far valere le proprie ragioni", ha aggiunto. Dopo aver affermato che "bisognerebbe fare adeguamenti annuali" e non triennali in modo che l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita sia graduale, il presidente dell'Inps ha concluso evidenziando che  "è un problema molto serio il fatto che ci siano alcuni lavori che sono usuranti e che hanno differenze importanti nei tassi di mortalità. Il nostro sistema pensionistico allo stato attuale non riconosce queste differenze quindi io penso che sia legittima la richiesta di chi dice di tenere conto questi aspetti, ma il modo di tenerne conto non è improvvisando degli elenchi di alcune mansioni ma ci sono dei parametri oggettivi su cui ci si può basare".  Mettendo insieme le banche dati di Inail, Ministero del lavoro e della Salute "potremmo da qui a giugno fare un lavoro molto serio per definire con maggiore precisione qual è l'entità delle  differenze della speranza di vita a 65 anni tra diverse categorie di lavoratori e proporre a quel punto  che una certa percentuale delle persone che hanno una speranza di vita più bassa possa essere sottratta al meccanismo di adeguamento automatico". 

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