I sostegni al reddito per le partite IVA, quali sono e come ottenerli

I sostegni al reddito per le partite IVA, quali sono e come ottenerli

Dall'ISCRO fino ai contributi a fondo perduto previsti dal governo. Un elenco aggiornato con le agevolazioni fiscali riservate ai lavoratori autonomi, ai professionisti ed alle imprese individuali con partita Iva.

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30 ottobre 2023

Tra tutti gli incentivi per le imprese e i bonus statali attivi nel 2023 ce ne sono alcuni dedicati ai lavoratori autonomi in regime di partita IVA. Si tratta di contributi a fondo perduto per aiutare attività d'impresa in difficoltà, oppure misure a sostegno del reddito.

Dall'Inps ad esempio è disponibile l'Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, più famosa con l'acronimo ISCRO, per i lavoratori che hanno prodotto un reddito inferiore al 50% della media dei redditi dei tre anni precedenti. Altri aiuti sono pensati invece per chi si muove nel mondo imprenditoriale, come Resto al Sud o On (Oltre nuove imprese a tasso zero), entrambi gestiti da Invitalia.

In questa pagina sono elencate tutte le agevolazioni disponibili per le partite Iva, con le istruzioni su come richiederli e le loro relative scadenze. Saranno suddivisi secondo questo ordine:

ISCRO

L'indennità ISCRO è una misura riconosciuta ai lavoratori iscritti alla Gestione separata che esercitano come professione l'attività di lavoratore autonomo. Può essere richiesta una sola volta nell'arco del triennio 2021-2023 ed è erogata per sei mensilità a partire dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda.

Si tratta di un contributo pari al 25%, su base semestrale, dell'ultimo reddito da lavoratore autonomo. Non comporta contribuzione figurativa e non concorre alla formazione del reddito. Riportiamo un esempio pratico fornito dall'Inps: prendiamo in esame un reddito annuo certificato (deve essere quello dell'anno precedente alla domanda) pari a 6mila euro, lo stesso verrà diviso per due (6.000 euro / 2 = 3.000 euro) e successivamente moltiplicato per il 25% (3.000 euro x 25% = 750 euro), determinando così l’importo mensile dell'ISCRO pari a 750 euro.

Attenzione, l'indennità mensile non può avere un importo inferiore a 254,75 euro e non può superare gli 815,20 euro. L'erogazione del contributo è accompagnata dalla partecipazione dei beneficiari a percorsi di aggiornamento professionali. Il diritto alla prestazione decade nei seguenti casi:

  • cessazione della partita Iva durante l'erogazione del contributo ISCRO;
  • trattamento pensionistico diretto;

  • iscrizione ad altre forme previdenziali;

  • titolarità del Reddito di Cittadinanza.

Ora vediamo quali sono i requisiti necessari per ricevere l'Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, descritti nella circolare Inps del 30 giugno 2021, n. 94:

  • non essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non essere beneficiari del Reddito di Cittadinanza;
  • avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell'anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni anteriori all'anno precedente alla presentazione della domanda;
  • aver dichiarato, nell'anno precedente alla presentazione dell'istanza, un reddito non superiore a 8.145 euro (rivalutato ogni anno sulla base della variazione dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all'anno precedente). Su questo punto andrà preso in considerazione solo il reddito derivante dallo svolgimento dell’attività lavorativa autonoma ed esposto nella dichiarazione dei redditi nel quadro RE, RH o LM, nel caso rispettivamente di attività professionale individuale, partecipazione a studi associati o soggetti in regime forfettario. Non sarà quindi preso in esame nessun'altra tipologia di reddito (ad esempio il reddito da lavoro dipendente o parasubordinato o di partecipazione a impresa);
  • essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • essere titolari di partita iva, attiva da almeno quattro anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all'iscrizione alla gestione previdenziale in corso.

Resto al Sud

Introdotto dal Decreto legge del 20 giugno 2017 numero 91, l'agevolazione Resto al Sud è una delle misure governative finalizzate alla crescita economica delle regioni del Sud Italia. È gestito da Invitalia e consiste in una serie di contributi, di cui una parte a fondo perduto, e una dotazione di un miliardo e 250mila euro.

L'agevolazione è attiva solo nei seguenti territori italiani:

  • Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia;
  • le aree del Centro colpite dal sisma: Lazio, Marche, Umbria;
  • le isole marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.

I finanziamenti coperti da "Resto al Sud" possono essere richiesti anche dai liberi professionisti, in forma societaria o individuale, che non risultano titolari di partita Iva nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.

Imprese On - Oltre nuove imprese a tasso zero

La misura On, Nuove imprese a tasso zero, introdotta dall'allora Ministero dello sviluppo economico, oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha l'obiettivo di sostenere la creazione e lo sviluppo di micro e piccole imprese costituite prevalentemente o totalmente da lavoratori di età compresa tra i 18 e i 35 anni o da donne di tutte le età. Si tratta quindi di finanziamenti agevolati a tasso zero, per una durata di massimo 10 anni, e di contributi a fondo perduto per un importo non superiore al 90% della spesa ammissibile.

Le domande vanno inviate sul sito di Invitalia, che gestisce i fondi, seguendo la procedura informatica. Le istanze saranno valutate attraverso una procedura a sportello. La Legge di Bilancio 2022 ha stanziato per Imprese On 150 milioni di euro. In una circolare pubblicata il 12 maggio scorso, il Mise ha rifinanziato con altri 200 milioni di euro le misure agevolative Imprese On. Possono accedere alle agevolazioni le micro e piccole imprese costituite da non più di 60 messi all'invio della domanda e le persone fisiche che intendono costituire una nuova attività.

Startup in regime forfettario

Il regime forfettario prevede per le startup l'applicazione di un'aliquota ridotta al 5% per i primi cinque anni. Per ottenere lo sgravio fiscale occorre però rispettare alcuni requisiti:

  • non aver esercitato durante i tre anni prima dell'avvio della startup alcuna attività artistica, professionale o d'impresa (nemmeno in forma associata o familiare);
  • la nuova attività non deve essere il continuo di un'altra svolta come lavoratore dipendente o autonomo;
  • per i casi in cui si prosegue l'attività altrui i ricavi e i compensi antecedenti la richiesta non devono superare gli 85mila euro.

News e aggiornamenti

Il 12 aprile scorso il disegno di legge di revisione del sistema di incentivi alle imprese (qui il testo integrale in pdf) ha approvato una una misura che introduce il principio secondo il quale la qualificazione di professionista non osta alla possibilità di usufruire di specifiche misure incentivanti. Un emendamento accolto con favore anche da Confcommercio Professioni, dal momento che la misura promuove l'equiparazione tra imprese e professionisti.

Per la presidente Anna Rita Fioroni, infatti, “i professionisti devono essere inclusi in ogni previsione che riguardi l’impresa e lavoro autonomo, ed hanno bisogno di incentivi per crescere e competere". E prosegue: "Sarà importante declinare il principio, introdotto con la Legge Delega, nei decreti attuativi tenendo conto delle specificità delle professioni ed in particolare delle professioni non organizzate in ordini o collegi di cui alla Legge 4 2013".

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