Concessioni demaniali: le imprese turistiche-ricettive chiedono un’attenzione specifica

Concessioni demaniali: le imprese turistiche-ricettive chiedono un’attenzione specifica

Faita Federcamping, Federalberghi e Assonat esprimono preoccupazione per il forte incremento dei canoni per il 2023 e chiedono l’apertura di un tavolo di ascolto e confronto.

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13 gennaio 2023

“Forti preoccupazioni per la scarsa attenzione fin qui riservata al comparto turistico ed alla specificità che lo caratterizza” sono state espresse da Faita Federcamping, Federalberghi e Assonat nell’ambito della riforma delle modalità di assegnazione delle concessioni demaniali. A destare particolare preoccupazione, scrivono le Associazioni, è “il recente provvedimento che stabilisce, per l’anno 2023, un incremento dei canoni del 25,15%, un aumento “notevolmente superiore al tasso di inflazione dei prezzi al dettaglio” che “impatterà profondamente nelle gestioni economico finanziare delle imprese, già colpite e destabilizzate da aumenti dei costi di gestione smisurati ed imprevedibili, quali quelli energetici e delle forniture di beni e servizi”.

Faita Federcamping, Federalberghi e Assonat sottolineano che “un’impresa turistica basa il suo equilibrio economico, finanziario ed occupazionale su attente pianificazioni e programmazioni gestionali, spesso di carattere pluriennale, e pertanto impatti economici improvvisi e destrutturanti ne minano la funzionalità e l’operatività, con conseguenti pesanti tagli nell’erogazione dei servizi e nell’impiego occupazionale, degrado della qualità dell’offerta ed aumento delle tariffe. Tutto questo a discapito dei flussi turistici nazionali ed internazionali, che potrebbero dirigersi verso destinazioni più competitive”.

Inoltre, per le attività turistico ricettive, “l’offerta e l’organizzazione dei servizi di balneazione è parte sostanziale ed integrante dell’attività aziendale, sia nell’erogazione dei servizi, che nella pianificazione degli investimenti, che nel computo dei relativi costi e ricavi”. Senza contare che “oltre a una elevata percentuale di imprese ricettive titolari di concessioni per l’arenile immediatamente prospiciente la struttura, alcune insistono, parzialmente o totalmente, su superfici oggetto di concessioni demaniali marittime per aree diverse rispetto a quelle dedicate alla balneazione”.

Gli operatori del comparto turistico chiedono quindi alle istituzioni l’apertura di un tavolo di ascolto e confronto “per una interlocuzione chiara e definitiva sull’applicazione della direttiva Bolkestein, che consenta di affrontare le prossime stagioni turistiche pianificando correttamente gli investimenti e senza ulteriori incertezze”.

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